Indagine Eurobarometro: equità percepita tra luci e ombre

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Si intitola “equità, ineguaglianza e mobilità intergenerazionale” il Rapporto di ricerca in cui sono pubblicati i risultati del sondaggio realizzato su un campione di oltre 28.000 cittadini europei dall’istituto demoscopico europeo (Eurobarometro) e che ha per tema l’equità percepita sia in termini generali, sia con specifico riferimento a temi quali istruzione, occupazione e sanità.
L’indagine si colloca in continuità sia con le priorità enunciate dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, sia con la prima Relazione sull’equità, pubblicata nel 2017 dal Centro Comune di ricerca della stessa Commissione europea.
Il quadro generale sembra rassicurante: il 58% degli intervistati ritiene che le persone abbiano tutte la stessa possibilità di farsi strada nella vita, ma si registrano forti differenziazioni a livello nazionale: dall’81% della Danimarca al 18% della Grecia.
Più critica è la situazione relativa all’equità nell’applicazione delle decisioni politiche o delle norme giuridiche: il 48% afferma di non percepire equità su questi temi attribuendo a fattori quali il reddito, la condizione socio-economica e la rete di relazioni le eventuali iniquità, percepite con maggior peso tra gli intervistati con livelli di istruzione più bassi.
Rilevanti sono ritenute anche le disparità di reddito (troppo ampie per l’84% degli intervistati che sollecitano anche interventi dei governi nazionali per la loro riduzione); non è molto diffusa, infine, la percezione di un miglioramento dell’accesso a pari opportunità nel corso del tempo. Meno di un intervistato su due (46%) ritiene che tale miglioramento ci sia stato e anche su questo dato si registrano forti differenze nazionali (70% in Paesi come Malta, la Finlandia e l’Irlanda, meno del 25% in Croazia, Francia e Grecia).

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