In vigore la Convenzione contro la tratta degli esseri umani

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àˆ entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani, che intende contrastare un fenomeno che coinvolge ogni anno in Europa oltre 600.000 vittime e che rappresenta un’enorme affare per le organizzazioni criminali, secondo solo ad armi e droghe.
Oltre l’80% delle vittime di tratta è costituito da ragazze e donne e il 70% di queste sono forzate ad una schiavitù a sfondo sessuale, mentre altre vittime sono vendute per scopi diversi quali lavori forzati, adozioni illegali e trapianto di organi.
Il presidente del Congresso del Consiglio d’Europa, Halvdan Skard, ha definito «una pietra miliare» la Convenzione, sottolineando come i poteri locali e regionali svolgano un ruolo fondamentale per la sua attuazione, così come la cooperazione internazionale sia necessaria al fine di ottenere risultati significativi nella lotta contro la tratta.
Obiettivo della Convenzione è la prevenzione e la lotta contro la tratta in tutte le sue forme, a livello nazionale e internazionale, mentre il suo principale valore aggiunto riguarda l’adozione di una prospettiva fondata sui diritti dell’uomo, l’attenzione rivolta alla protezione delle vittime e il suo meccanismo di controllo indipendente che garantisce il rispetto delle parti della Convenzione.
Essa rende obbligatorie le misure di assistenza alle vittime, prevede la possibilità   di permessi di soggiorno temporaneo, proibisce di sanzionare le vittime della tratta ed esige che i governi dei Paesi di destinazione scoraggino la domanda (ad esempio perseguendo coloro che sono consapevoli di pagare per i servizi sessuali di una vittima di tratta), rafforza la cooperazione internazionale e crea un organo di controllo permanente (GRETA).
La Convenzione è stata ratificata finora da 14 Paesi e, tra questi, entra immediatamente in vigore in: Albania, Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Georgia, Moldavia, Romania, Slovacchia. Per quanto riguarda gli altri Paesi che l’hanno ratificata, cioè Bosnia Erzegovina, Francia, Malta e Norvegia, la data di entrata di in vigore è stata posticipata al 1° maggio. L’Italia, pur avendo firmato la Convenzione nel 2005 non l’ha ancora ratificata.

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