L’educazione all’imprenditorialità nell’UE

1008

La promozione dell’educazione all’imprenditorialità è in aumento nella maggior parte dei Paesi europei: questo quanto emerge dalla relazioneEducazione all’imprenditorialità nelle scuole in Europa (“Entrepreneurship Education at School in Europe), pubblicata recentemente dalla Commissione Europea.

La promozione dell’imprenditorialità, fattore chiave per la competitività, per sviluppare una cultura d’impresa europea e potenziare l’acquisizione di abilità imprenditoriali, è da anni una priorità dell’UE: già nella raccomandazione del PE e del Consiglio del 2006 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, l’imprenditorialità figura tra le otto competenze segnalate.

Ma la necessità di potenziare le capacità imprenditoriali e di innovazione dei cittadini emerge anche in tre delle iniziative faro inserite nella strategia Europa 2020 per l’occupazione e la crescita sostenibile e rientra infine tra gli obiettivi a lungo termine del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione “ET 2020”.

Questa nuova relazione, basata sui dati rilevati in 31 paesi e in 5 regioni europee, evidenzia come la metà dei Paesi europei abbia intrapreso un processo di riforma dei sistemi d’istruzione che prevede il potenziamento dell’educazione imprenditoriale. Così in otto Paesi (Danimarca, Estonia, Lituania, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Galles e la parte fiamminga del Belgio) sono già messe in atto strategie specifiche per promuovere l’educazione all’imprenditorialità, mentre in altri tredici (Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Turchia) è stata inserita nelle strategie nazionali per la formazione continua, la gioventù o la crescita.

Nei due terzi dei paesi analizzati l’educazione all’imprenditorialità è esplicitamente riconosciuta nei programmi d’istruzione primaria, non come materia specifica, ma attitudini e abilità imprenditoriali, come lo spirito di iniziativa, la creatività e l’assunzione di rischio, sono stati inseriti obiettivi formativi.

Per quanto riguarda il campo dell’istruzione secondaria, la metà dei Paesi integra l’imprenditorialità nei programmi di materie obbligatorie come economia e scienze sociali: in Lituania e in Romania l’imprenditorialità costituisce invece una materia obbligatoria a sé stante, mentre nei sistemi scolastici lituani, rumeni, norvegesi e in Liechtenstein sono specificati obiettivi formativi imprenditoriali pratici.

Dallo studio, inoltre, emerge che in una dozzina di Paesi, vi sono iniziative collegate all’educazione all’imprenditorialità, grazie ad una stretta collaborazione tra scuola e imprese e l’avviamento di piccole attività gestite da studenti.

Solo un terzo dei paesi europei mette a disposizione linee guida e materiali d’insegnamento specifici a livello nazionale per l’educazione all’imprenditorialità e una formazione specifica per gli insegnanti è disponibile solo nella comunità fiamminga del Belgio, in Bulgaria e nei Paesi Bassi.

Da novembre 2011, la Commissione ha costituito un gruppo di lavoro sull’educazione all’imprenditorialità, formato da esperti di 24 paesi e da rappresentanti di aziende e sindacati, con l’obiettivo di coadiuvare gli Stati membri e orientare l’operato della Commissione sulla messa in pratica e la promozione di questa disciplina. Il gruppo pubblicherà, entro la fine del 2013, una guida alle politiche sull’educazione all’imprenditorialità.

Per saperne di più

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here