Immigrazione e asilo: proposte per la politica comune

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La Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla politica migratoria comune e un piano strategico sull’asilo politico, due iniziative che intendono completare il Programma dell’Aia e che saranno inserite nel 2009 in un nuovo programma quinquennale.
Secondo le stime, l’invecchiamento della popolazione dell’UE porterà   a una diminuzione della forza lavoro di circa 50 milioni entro il 2050, questo mantenendo un flusso costante di immigrazione di 1,5-2 milioni di persone all’anno altrimenti il crollo di manodopera potrebbe raddoppiare. Per questo la Commissione sollecita la promozione di immigrazione legale nell’UE che va «governata con regole chiare, trasparenti ed eque» secondo un approccio comune e tenendo conto che si tratta di una risorsa per l’UE.
La comunicazione “Una politica d’immigrazione comune per l’Europa: principi, azioni e strumenti” invita dunque il Consiglio europeo ad approvare dieci principi comuni, raggruppati in tre gruppi, che si fondano sui capisaldi del Consiglio europeo di Tampere del 1999, sul programma dell’Aia del 2004 e sull’Approccio globale in materia di migrazione varato nel 2005. Il primo gruppo, riguardante «Prosperità   e immigrazione», prevede: regole chiare e condizioni di parità  ; incontro tra qualifiche ed esigenze; integrazione come chiave di un’immigrazione riuscita. Il secondo gruppo è relativo a «Solidarietà   e immigrazione» e comprende: trasparenza, fiducia e cooperazione; uso efficace e coerente dei mezzi disponibili; partenariati con i Paesi terzi. Il terzo gruppo è dedicato alla materia della «Sicurezza e immigrazione» con proposte relative a: una politica dei visti al servizio degli interessi dell’Europa; gestione integrata delle frontiere; intensificare la lotta all’immigrazione illegale e tolleranza zero contro la tratta di persone; politiche di rimpatrio sostenibili ed efficaci.
Per l’attuazione di ognuno di questi principi sono previste varie azioni, mentre si propone un nuovo meccanismo di monitoraggio e valutazione della politica d’immigrazione comprendente anche la valutazione annuale e le raccomandazioni che il Consiglio europeo di primavera formulerà   sulla base di una Relazione della Commissione.
Contemporaneamente alla comunicazione sulla politica migratoria è stato adottato il “Piano strategico sull’asilo – Un approccio integrato in materia di protezione nell’UE”, contenente le misure per portare a termine la seconda fase del sistema europeo comune di asilo. Sono proposti il miglioramento degli standard di protezione modificando gli strumenti giuridici esistenti, meccanismi adeguati di cooperazione (scambio di informazioni e buone prassi, formazioni comuni ecc.), l’istituzione di un Ufficio europeo di sostegno per l’asilo che coordini le attività   di cooperazione pratica, la solidarietà   tra Stati membri dell’UE e il sostegno ai Paesi terzi che ospitano un gran numero di rifugiati.
Secondo il vicepresidente della Commissione europea e responsabile della materia Libertà  , Sicurezza e Giustizia, Jacques Barrot, «l’immigrazione è un’opportunità   e una sfida per l’UE. Se gestita come si deve, è fonte di ricchezza per le nostre società   ed economie. In un’Europa senza frontiere interne gli Stati membri e l’Unione devono agire secondo una visione comune. Questo è il presupposto per gestire l’immigrazione legale e l’integrazione e per lottare contro l’immigrazione clandestina pur continuando a sostenere valori universali come la protezione dei rifugiati, il rispetto della dignità   umana e la tolleranza».

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