Il sindacato internazionale denuncia lacune nell’applicazione dei diritto del lavoro

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Un nuovo Rapporto della Confederazione Sindacale Internazionale (CSI) rivela lacune nel diritto del lavoro negli Stati membri dell’UE; le situazioni più frequenti sarebbero relative a insufficiente protezione dalle discriminazioni antisindacali e a irragionevoli restrizioni al diritto di sciopero.
Il Rapporto critica anche alcune sentenze della Corte di Giustizia UE, che hanno eroso i diritti fondamentali dei lavoratori e cita le persistenti discriminazione nei confronti delle donne sul posto di lavoro.
«I Paesi dell’UE devono correggere le loro carenze nella legislazione del lavoro per permettere ai lavoratori di esercitare pienamente i propri diritti ai sensi delle convenzioni internazionali. L’erosione di tali diritti priva i lavoratori della protezione adeguata e abbassa i redditi in un momento in cui l’Europa ha disperatamente bisogno di una ripresa della domanda per rilanciare la propria economia», ha detto il Segretario generale della CSI Sharan Burrow.
Il Rapporto sottolinea che gli standard internazionali di diritto del lavoro sono, in genere, rispettati nelle norme e nella prassi ma mette in evidenza alcune criticità  :
Vi sono, ad esempio, alcune sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che sono state criticati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL-ILO) e che minano profondamente i diritti dei lavoratori, compreso il diritto di sciopero.
Nonostante la legislazione in tema di pari opportunità  , continuano le discriminazioni delle donne sul mercato del lavoro: dall’elevata concentrazione di donne in settori e occupazioni a bassa retribuzione, al persistente divario retributivo di genere fino alle difficoltà   di accesso, per le donne, ai ruoli manageriali.
Viene infine segnalato lo sfruttamento economico dei bambini, che anche se non è diffuso, dispiega i suoi effetti in particolare su alcuni gruppi (i bambini rom o quelli provenienti da nord Africa e Asia).
Il Rapporto valuta positivamente il sostegno dell’UE al rispetto delle norme fondamentali in materia di diritto del lavoro e degli standard OIL-ILO. Particolarmente apprezzato il sistema generalizzato di preferenza in base al quale i Paesi in via di sviluppo maggiormente rispettosi delle convenzioni OIL-ILO hanno un accesso facilitato al mercato europeo.

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