Il rapporto della Commissione sulla strategia ambientale europea

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Le problematiche e le buone pratiche presenti attualmente in Italia.

Lo scorso 5 aprile, la Commissione Europea ha pubblicato il secondo “Rapporto sull’implementazione della strategia ambientale”. Questo è il risultato di un’iniziativa, lanciata nel 2016, avente come obiettivo ultimo quello di rendere maggiormente operativa la politica europea sull’ambiente, insieme all’applicazione della normativa comunitaria in materia in tutti e ventotto i Paesi membri.

Tale documento, elaborato dalla Commissione, aiuta ad evidenziare lo stato attuale d’implementazione di suddetta strategia e delle relative regole all’interno degli Stati membri, oltre a trovare soluzioni prima che le diverse problematiche ambientali peggiorino. Inoltre, questo rendiconto contiene relazioni relative a tutti e 28 i membri dell’U.E.,  assieme a una comunicazione che, oltre a trarre alcune conclusioni, definisce le tendenze comuni a livello europeo, così come eventuali raccomandazioni per miglioramenti in alcune aree – chiave.

L’applicazione effettiva delle nuove regole europee sull’ambiente, non è solo vitale per un ambiente più sano, ma sta alla base di nuove opportunità relative ad una crescita economica sostenibile, all’ innovazione, al lavoro. Anzi, la piena realizzazione degli obiettivi in materia ambientale comporterebbe un risparmio di 55 bilioni di euro ogni anno, sia dal punto di vista dei costi sanitari che di quelli ambientali.

Com’è la situazione nei diversi settori della politica ambientale nei 28 Stati membri.

  • Per ciò che riguarda l’inquinamento dell’aria, diciotto Paesi membri continuano a lottare contro alti livelli di emissione di ossido di azoto, mentre altri quindici Stati devono ridurre le emissioni di PM2.5 e di PM10. L’Europa vuole garantire una buona qualità dell’aria per tutti i suoi cittadini, e per far questo, la Commissione ha iniziato diverse trattative con le autorità nazionali.
  • Nonostante l’adozione della nuova prospettiva  dell’economia circolare da parte dell’U.E., la gestione dei rifiuti non produce ancora risultati ottimali dal punto di vista della prevenzione dell’inquinamento. In questo ambito, nove paesi su ventotto sono sulla buona strada e cinque di essi hanno già raggiunto gli obiettivi fissati in materia a livello europeo, mentre quattordici rischiano di non realizzare quanto stabilito nella strategia sul riciclaggio dei rifiuti urbani per il 2020.
  • Rispetto all’inquinamento dell’acqua, molti restano i passi da compiere.  Infatti, lo spreco di acqua continua a rappresentare un serio problema  per i due terzi degli Stati Membri. Bisognerà implementare al meglio la normativa europea in materia, al fine di garantire la miglior gestione dei nostri sistemi idrici entro il 2027.
  • Relativamente alla protezione della natura e della biodiversità e alla lotta del cambiamento climatico, la rete Natura 2000 ha continuato ad espandersi sia sulla terra, sia sul mare. Molti degli Stati membri devono ancora mettersi in regola per quanto riguarda l’implementazione della rete Natura 2000. Sul cambiamento climatico, invece, i Paesi dell’U.E. hanno compiuto buoni progressi e gli obiettivi della strategia per il 2020 stanno per essere raggiunti, mentre sono ancora necessari degli sforzi per rendere effettivamente operativo l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Il rapporto della Commissione: la situazione italiana.

Nel periodo 2017 – 2018, sono stati organizzati diversi convegni tematici in Italia, su argomenti generali, relativi all’ambiente e su temi specifici, riguardanti la gestione dei  rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Anche se, in Italia, sono stati compiuti alcuni passi avanti tra il 2017 e il 2019, il nuovo rapporto della Commissione individua le seguenti problematiche ambientali, di cui oggi soffre il nostro Paese:

  • è anzitutto da migliorare la gestione dei rifiuti, investendo maggiormente nella raccolta differenziata e meno nelle discariche; bisogna cercare di risolvere questa problematica con particolare riferimento alle regioni meridionali.
  • E’ da ottimizzare il trattamento delle acque reflue urbane (più investimenti).
  • Per ciò che concerne l’inquinamento dell’aria, è opportuno diminuire le emissioni di particolato fine e di biossido di azoto. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna trovare soluzioni per ridurre il traffico stradale e la combustione di biomassa.
  • Bisogna localizzare i siti Natura 2000 restanti e proteggerli come zone speciali di conservazione, al fine di garantire uno stato di conservazione soddisfacente di tutti gli habitat e le specie.

Tra le buone pratiche adottate dal nostro Paese in materia ambientale, ricordiamo: l’istituzione  di guardie ambientali, per far fronte alla criminalità diffusa in questo settore, la promozione di tre progetti, nell’ambito del programma europeo LIFE, da parte del Ministero dell’Ambiente, l’utilizzo di mappe spaziali per capire come influisce l’inquinamento atmosferico su alcune grandi città, come Milano, l’implementazione di buone prassi ambientali a livello regionale e la moltiplicazione delle piattaforme relative all’economia circolare.

Per ulteriori informazioni:

Il comunicato della Commissione

Il Report della Commissione: la situazione italiana

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