Le dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del concerto in onore del Corpo Diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano
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La Repubblica italiana persegue, con costanza, la pace: questa è la vocazione che le assegna la Costituzione, di cui ricorre il settantesimo anniversario.
La continua ricerca di collaborazione caratterizza i rapporti dell’Italia con tutti i Paesi del mondo: soltanto insieme possiamo affrontare le sfide sempre più globali che il contesto internazionale ci pone di fronte.
Le chiavi della pace e del benessere sono rappresentate dalla collaborazione, dalla reciproca comprensione e dal progressivo venir meno delle barriere tra i popoli, dall’evitare conflitti di ogni tipo, dallo sviluppo condiviso. Questa è, del resto, l’esperienza presentata dall’integrazione d’Europa, in cui l’Italia intende svolgere un ruolo sempre più positivo e protagonista.
Occorre sempre – nella comunità internazionale come all’interno di ciascun Paese – rifuggire da parole di ostilità e di contrapposizione; contrastarle e rimuoverle. E ascoltare, invece, e far proprie, parole di concordia.
Il 2 giugno, con la sua Festa, è testimonianza di una cittadinanza consapevole – seria, onesta e fortemente laboriosa – che si stringe intorno alla Repubblica. Testimonia anche la domanda di forte coesione nazionale.
In questi settant’anni si sono succedute anche tensioni e prove nella vicenda storica italiana: la cornice delle istituzioni repubblicane ha sempre dimostrato di saper consentire all’Italia di affrontare, senza esitazioni, problemi e sfide impegnative che via via si sono manifestate.
Lo stesso confronto tra le forze politiche, talvolta aspro, si è sempre tradotto nell’attitudine a non ridursi a conflitto fine a se stesso, quanto, piuttosto, nell’ambizione di assicurare all’Italia prospettive di sviluppo più sicure e più forti.
Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica.
Il testo integrale del discorso è disponibile qui.