Green deal europeo: presentato il Piano industriale

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La Commissione europea ha presentato il “Piano industriale del Green Deal”, attraverso il quale si propone di sostenere l’industria e, più in generale, l’economia dell’Unione nel difficile percorso verso la neutralità energetica.

Il piano integra quanto stabilito (o in corso di definizione) nell’ambito delle altre strategie europee in materia di transizione verde – come, ad esempio, REPowerEU, in materia energetica – alla luce dell’obiettivo “Emissioni zero” per il 2050 fissato dalla legge quadro europea sul clima.

La proposta di piano si articola in quattro pilastri: 

  • “un contesto normativo prevedibile e semplificato”: prevede la presentazione di una proposta di legge sull’industria ad emissioni zero con la quale semplificare le autorizzazioni per il comparto, promuovere progetti strategici su scala europea e fornire un quadro normativo agevolante; a questo si aggiungerà una legge sull’approvvigionamento delle materie prime critiche e una riforma del mercato dell’energia elettrica;
  • “un accesso più rapido ai finanziamenti”: prevede una modifica del quadro sugli aiuti di Stato volta a semplificarne l’erogazione per sostenere gli investimenti verdi (anche attraverso una revisione delle varie esenzioni previste), cercando al contempo di mantenere il corretto ed equilibrato funzionamento del mercato unico; inoltre, si agevolerà l’uso dei fondi europei per il finanziamento di progetti relativi a tecnologie pulite; in prospettiva, si propone la creazione di Fondo per la sovranità europea da stabilirsi in occasione della revisione del quadro finanziario pluriennale attualmente in vigore; 
  • “migliori competenze”: prevede una serie di iniziative per sostenere lo sviluppo delle competenze necessarie al perseguimento degli obiettivi della transizione verde, la quale si prevede possa interessare oltre un posto di lavoro su tre; tra le ipotesi in materia, figura quella di istituire delle Academy per l’industria a zero emissioni appositamente dedicate;
  • “commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti”: prevede la stipula di nuovi accordi di libero scambio volti a favorire l’approvvigionamento di materie prime, in particolar modo critiche.

Per approfondire: il comunicato della Commissione europea

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