Garantire un ambiente sano nella regione paneuropea

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Presentando la nuova Relazione “L’ambiente in Europa”, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha chiesto ai governi dei Paesi europei di aumentare e unire le forze per garantire un ambiente sano nella regione paneuropea.
Ultima di una serie di valutazioni dell’ambiente paneuropeo pubblicate dall’AEA negli ultimi 15 anni, la Relazione esamina i progressi compiuti a livello ambientale in 53 Paesi, su un territorio che comprende una popolazione complessiva di oltre 870 milioni di persone.
Attività   economiche quali l’agricoltura, il turismo, i trasporti e l’energia, oltre agli attuali modelli di consumo e di produzione, sfruttano una quantità   crescente di risorse naturali, mettendo ulteriormente a rischio l’ambiente, osserva l’AEA.
Gli effetti di queste attività   sono notevoli sulla qualità   dell’acqua, dell’aria e del suolo: ad esempio, oltre 100 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e a condizioni igienico-sanitarie adeguate. Nonostante alcuni risultati positivi, si stima che gli attuali livelli di inquinamento atmosferico accorcino la speranza di vita nei Paesi dell’Europa occidentale e centrale di quasi un anno e compromettano un sano sviluppo nei bambini. Altrettanto cupa appare la situazione nell’Europa orientale, nel Caucaso e nell’Asia centrale, dove le emissioni della maggior parte degli inquinanti atmosferici sono aumentate di oltre il 10% dal 2000, a fronte della ripresa economica, dell’aumento dei trasporti e della continua scarsa efficacia delle politiche per la protezione dall’inquinamento atmosferico.
Tra le raccomandazioni principali della Relazione, il miglioramento nell’attuazione delle politiche esistenti e la definizione di obiettivi chiari e realistici. Secondo l’AEA è poi necessario introdurre al più presto un sistema informativo ambientale condiviso, per ovviare alla grave carenza di informazioni affidabili, accessibili e confrontabili sull’ambiente in tutta la regione.

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