Il 1° novembre di quest’anno è entrata in vigore la legge europea sui servizi e mercati digitali proposta dalla Commissione il 15 dicembre 2020 che regolamenta l’ambiente online per renderlo più sicuro e responsabile. Essa si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, e introdurrà una serie di norme uguali per tutti gli Stati membri, che garantiscano agli utenti nuove tutele e alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico. Si tratta di uno strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale e si pone come parametro di riferimento internazionale per un approccio normativo per gli intermediari online.
Le nuove norme introdotte prevedono nuove responsabilità per limitare la diffusione online di contenuti e prodotti illegali, aumentare la protezione dei minori e offrire agli utenti una maggiore scelta e migliori informazioni. In particolare per le piattaforme con più di 45 milioni di utenti sono state introdotte alcuni obblighi speciali, come valutazioni annuali di ampia portata dei rischi di danni online sui loro servizi. Le piattaforme più piccole e le start-up avranno meno obblighi ed esenzioni speciali da determinate norme e beneficeranno della maggiore chiarezza e certezza giuridica.
Per quanto riguarda la tutela degli utenti, sono previste nuove norme che tutelino la libertà d’espressione, offrendo agli utenti nuovi modi per agire con cognizione di causa contro la piattaforma quando i loro contenuti sono moderati. Viene inoltre imposto che le piattaforme presentino i termini d’uso in modo chiaro e conciso e che rispettino i diritti fondamentali degli utenti.
Ogni Stato membro dovrà indicare un coordinatore dei servizi digitali, essi collaboreranno con la Commissione europea attraverso un comitato europeo per i servizi digitali. La Commissione sta inoltre realizzando il Centro europeo per la trasparenza algoritmica (ECAT) che si occuperà di valutare il funzionamento dei sistemi algoritmici in linea con la legge sui servizi digitali.
Per saperne di più: il comunicato della Commissione