Efficienza energetica: nuovi obiettivi UE in via di approvazione

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Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio per la riforma della direttiva UE sull’efficienza energetica. 

La proposta di riforma mira a rendere più ambiziosi e stringenti gli obiettivi di riduzione dei consumi allo scopo di contribuire al raggiungimento dei target della strategia “Pronti per il 55%” (Fit for 55), ossia il complesso di iniziative volte a diminuire di oltre la metà le emissioni dell’Unione europea entro il 2030.

Molte le novità prospettate:

  • l’efficienza energetica verrà posta, in maniera giuridicamente vincolante, quale principio guida nella pianificazione e realizzazione delle politiche dei Paesi UE;
  • l’obiettivo di efficienza energetica al 2030 è innalzato all’11,7% rispetto alle previsioni di consumo 2020;
  • l’obbligo di risparmio energetico annuale aumenterà gradualmente dallo 0,8% attuale all’1,9% del 2030, per un valore medio dell’1,49% annuo;
  • per il settore pubblico, si introduce l’obiettivo di riduzione annuale dei consumi energetici dell’1,9% annuo; si estende anche alle amministrazioni regionali e locali l’obbligo di ristrutturare annualmente almeno il 3% della superficie coperta degli edifici di proprietà pubblica; si impone l’obbligo, in materia di appalti, di tenere conto dei requisiti di efficienza energetica;
  • per il mondo delle imprese, si impone l’obbligo di adottare sistemi di gestione dell’energia per le realtà produttive ad alto consumo (oltre gli 85TJ annui) e l’obbligo di audit energetico per quelle che superano i 10TJ;
  • per i centri urbani di oltre 45mila abitanti, si promuoverà l’adozione di piani locali di riscaldamento e raffreddamento;
  • per gli impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, si modificheranno i requisiti minimi in modo da incentivare la decarbonizzazione totale entro il 2050;
  • le norme sul finanziamento dell’efficienza energetica saranno rafforzate per favorire gli investimenti in materia;
  • in materia di povertà energetica, si adotterà la prima definizione giuridica a livello UE, sulla base della quale gli Stati saranno tenuti ad applicare misure di intervento a sostegno delle persone che ne sono afflitte.

L’accordo dovrà ora essere adottato ufficialmente da entrambe le Istituzioni.

Per approfondire: il comunicato della Commissione europea

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