Ebola: il Parlamento europeo chiede risorse, mezzi e uomini

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L’epidemia di ebola in corso nell’Ovest dell’Africa è sottostimata dalla comunità internazionale e rappresenta ormai una sconfitta mondiale per la sicurezza. I Paesi colpiti da tale virus sono minacciati da crisi socio – economica, pertanto l’impiego delle forze militari ONU dovrebbe essere rafforzato e l’accesso ai trattamenti sanitari dovrebbe essere velocizzato. Dal 22 marzo 2014 in Guinea, giorno in cui sono stati denunciati i primi casi, il virus ebola è si è diffuso in altri quattro Paesi (Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Senegal), infettando circa 4.000 persone e uccidendone 2.000. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’epidemia è sottostimata e i pazienti potrebbero essere più di 20.000 nel corso dei prossimi tre mesi. Il Parlamento Europeo ha adottato all’unanimità una Risoluzione in cui chiede l’urgente impegno di mezzi finanziari, risorse umane qualificate e dotazioni logistiche. Con la risoluzione i deputati fanno propria la richiesta di ricorso alle risorse militari e alla protezione civile esplicitata dal Segretario generale dell’ONU. Come sottolineato dai deputati i Paesi toccati dal virus soffrivano già di mancanza di cibo, di acqua potabile, di una crisi economica causata dall’interruzione di scambi e voli commerciali e dall’interruzione dei lavori di raccolta in ragione dell’epidemia. La fobia sociale, il caos e gli esodi causeranno una propagazione dell’epidemia. L’ebola, inoltre, ha rivelato la grave insufficienza del sistema di sanità dei paesi toccati e l’urgenza di apportare loro un aiuto. La Commissione europea è stata invitata a valutare i bisogni e a preparare dei piani adatti a ciascun Paese, per poter così coordinare il dispiegamento di personale medico preparando piani più adattati in base alle esigenze (laboratori mobili, equipe di laboratorio, abiti protettivie centri di trattamento equipaggiati di servizi di isolamento). L’Unione africana dovrà essere sostenuta e incoraggiata a definire un piano di azione globale poiché la crisi diverrà più complessa con evidenti conseguenze politiche. Gli Stati membri e la Commissione devono coordinare, rinforzaree far procedere la ricerca medica. Invitano a porre grande distinzione tra i trattamenti forniti alle persone affette dal virus e le ricerche cliniche in vista dell’elaborazione di un vaccino. Tali ricerche devono rispettare le regole stabilite dall’OMS.

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