Diari d’Europa #452 – 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato

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Compie settant’anni la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati e da cinquant’anni a questa parte si celebra la Giornata mondiale del rifugiato. Con la Convenzione di Ginevra si affermano i diritti dei migranti forzati e gli obblighi legali degli Stati aderenti a proteggerli. Il principio fondamentale è quello del “non respingimento” : nessun rifugiato può essere respinto verso un Paese in cui la propria vita o libertà potrebbero essere seriamente minacciate.

Purtroppo conflitti e persecuzioni hanno spinto oltre 80 milioni di persone nel mondo a fuggire dalla loro terra e dalle loro case. La pandemia di Covid 19 ha ulteriormente messo in evidenza la fragilità di queste persone, troppo spesso escluse da quei diritti fondamentali quali il lavoro, lo studio e la salute. Questa particolare giornata sarà dedicata a sensibilizzare tutti i cittadini a fare la loro parte per creare una società più inclusiva e creare un mondo più sicuro per tutti. Il motto proposto dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati è infatti “Together we can do anything – Insieme possiamo fare qualsiasi cosa”.

Dall’UNHCR ci vengono inoltre le testimonianze di alcuni rifugiati che in Italia hanno trovato accoglienza e speranza nel futuro. E’, ad esempio il caso di Ahmed, arrivato in Italia nel 2011, dopo aver affrontato un pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo. Ahmed non si è mai scoraggiato ed è riuscito a laurearsi all’Università di Torino grazie al progetto “Welcome. Working for Refugee Integration – Benvenuto, lavorare per l’integrazione dei rifugiati”. Dice Ahmed :”Mi sono laureato grazie a tutta la città di Torino, perché veramente non riesco a contare tutte le persone che mi hanno aiutato”.

Ahmed non è solo, ma vorremmo che l’Europa e i suoi Paesi membri non esitino ad aprire ulteriormente le braccia a chi guerre e conflitti hanno tolto futuro e speranza.

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