Continua a salire la tensione in Caucaso

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Nei giorni del primo anniversario della guerra tra Russia e Georgia si è registrata una preoccupante «escalation» della tensione, con segnali di allarme lanciati dal presidente georgiano Mikheil Saakashvili che ha chiesto aiuto a UE e USA per prevenire l’esplodere di nuove tensioni con la Russia.
Le autorità   di Mosca hanno risposto annunciando di voler aumentare il numero di militari presenti in Abkhazia e Ossezia del Sud e con una visita in Abkhazia del primo ministro Vladimir Putin. Dall’Abkhazia Putin ha avuto modo di ribadire che Mosca «fornirà   sostegno militare al piccolo territorio georgiano se necessario»
Non si è fatta attendere la reazione dell’UE: in una dichiarazione della presidenza i Paesi membri si dicono «preoccupati per questa visita avvenuta senza il consenso della Georgia, non rispettando quindi quel principio di integrità   territoriale che è basilare negli sforzi di stabilizzazione della regione». L’Unione Europea, si legge ancora nel comunicato, «ribadisce il suo sostegno alla sovranità   e all’integrità   territoriale della Georgia».
Intanto prosegue l’ondata di violenze che ha investito negli ultimi mesi le repubbliche di Inguscezia, Cecenia e Daghestan. Qui si sono verificati gli episodi più gravi degli ultimi giorni: nel corso di due sparatorie sono morte undici persone tra cui sette donne. Ad una quarantina di chilometri dalla capitale Makhachkala alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco a un posto di polizia uccidendo quattro agenti; quasi contemporaneamente, nella cittadina di Buinsksk, un commando ha fatto irruzione in un bagno turco femminile sparando e uccidendo sette donne.

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