BCE: recessione economica alla svolta

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Pur permanendo un «elevato livello di incertezza», secondo la Banca Centrale Europea (BCE) vi sono molti segnali che fanno prevedere il superamento del punto critico per l’economia mondiale e un inizio di ripresa.
Nel suo bollettino mensile di agosto, infatti, la BCE utilizza l’espressione «bottoming out» (punto di svolta inferiore) per descrivere una situazione economica necessariamente in via di miglioramento attraverso una ripresa dalla recessione degli ultimi mesi.
In particolare, nell’area dell’euro «i recenti risultati delle indagini suggeriscono che il ritmo di contrazione dell’economia sta chiaramente diminuendo» e che quindi nel 2010 «a una fase di stabilizzazione seguirà   una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo».
Così, secondo la BCE, l’inflazione bassa o negativa sarà   solo «di breve periodo»: dal tasso di inflazione dello 0,4% nel 2009 si passerà   all’1,1% nel 2010 per salire all’1,6% nel 2011. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della zona euro, che nel 2009 segna un calo del 4,5%, il prossimo anno riprenderà   il segno positivo con un +0,3% (previsione rivista al rialzo rispetto al precedente +0,2%), mentre nel 2011 dovrebbe crescere dell’1,5%.
Nonostante la previsione positiva di ripresa, la BCE esprime preoccupazioni soprattutto per la disoccupazione e per i conti pubblici dei Paesi dell’euro. A giugno il tasso di disoccupazione nella zona euro ha raggiunto il 9,4%, ma «i bassi livelli di fiducia e gli effetti ritardati del calo dell’attività   economica suggeriscono ulteriori incrementi della disoccupazione», si legge nel bollettino mensile della BCE che prevede un aumento della disoccupazione al 9,7% nel 2009, al 10,9% nel 2010 e un’inversione di tendenza solo nel 2011 con un 10,6%. Per evitare che la crisi «abbia un impatto negativo durevole sul mercato del lavoro» servono quindi «idonei incentivi», sottolinea l’organismo economico-finanziario europeo.
Sul fronte dei conti pubblici, poi, i governi degli Stati membri «dovrebbero predisporre strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità   e crescita», perchà© secondo la BCE l’obiettivo deve rimanere quello di tenere sotto controllo i conti pubblici «intensificando gli sforzi di risanamento nel 2011».

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