Consiglio d’Europa: politiche migratorie UE discriminano i rom

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L’UE non tutela pienamente i rom e le politiche migratorie europee possono essere discriminatorie nei confronti della più grande minoranza etnica europea: è quanto sostiene Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Secondo Hammarberg, infatti, «rispetto a qualsiasi altro gruppo individuabile, gli effetti delle misure di tutela dettate dalla direttiva sulla libertà   di circolazione vengono meno per quanto riguarda i rom. Le espulsioni di cittadini rom sono spesso state eseguite contravvenendo alle norme di diritto comunitario. In altri casi, si è proceduto alla distruzione delle loro abitazioni per convincerli a partire «volontariamente»». I governi europei non offrono quindi ai migranti rom lo stesso trattamento riservato agli altri migranti che hanno uguale bisogno di protezione, sottolinea il commissario del Consiglio d’Europa: «I migranti rom vengono rimpatriati con la forza in Paesi dove sono esposti alla violazione dei loro diritti umani».
Hammarberg definisce poi «disumano» il fatto di costringere le famiglie rom a spostarsi da un Paese all’altro, una «pratica ingiusta soprattutto per i bambini, molti dei quali devono lasciare i Paesi in cui sono nati e cresciuti». Inoltre, in vari Stati membri dell’UE molti casi di espulsioni non sono andate a buon fine, perchà© i rom in quanto cittadini europei si avvalgono del loro diritto di muoversi liberamente tra i Paesi dell’UE.
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa rivolge invece un appello per politiche effettive di integrazione: «Gli Stati, che attualmente spendono somme considerevoli per rimpatriare i rom nei Paesi di origine, farebbero miglior utilizzo di questo denaro finanziando le misure d’integrazione sociale di queste persone».

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