Censura, protezione sociale e crescita al centro della plenaria del PE

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Si è conclusa il 20 aprile la settimana di plenaria che ha visto riuniti i parlamentari europei a Strasburgo: al centro di questa sessione la relazione annuale sui diritti dell’uomo per il 2010, e nuove misure per uscire della crisi.

In particolare il PE ha chiesto alla Commissione, di proporre entro il 2013, regole per monitorare la censura su internet da parte dei regimi autocratici e per responsabilizzare le aziende europee che commerciano prodotti in grado di censurare la navigazione. Maggior  impegno dunque per la promozione della libertà sia media, sia dei giornalisti, soprattutto a seguito della Primavera araba, dove i social media e internet hanno dimostrato le loro potenzialità nell’esercizio della libertà di opinione. Sempre nella risoluzione, dedicata alla relazione annuale sui diritti dell’uomo per il 2010, è richiesta agli Stati membri più collaborazione con la Corte Penale Internazionale (CIP). In particolare l’Italia, insieme ad altri 5 Paesi, è stata sollecitata a firmare e ratificare una serie di accordi per facilitare il lavoro della Corte. Sempre nello stesso testo emerge il rammarico del PE per la scarsa collaborazione di alcuni Paesi nell’indagini sulla violazione, a livello globale, dei diritti umani nel programma di consegna e detenzione segreta di presunti terroristi. I deputati hanno perciò richiesto alle istituzioni di continuare a condurre indagini in tale settore e di far rispettare agli Stati membri le raccomandazioni in materia. Nel testo, approvato con 580 voti, si chiede inoltre uno sforzo per raggiungere la ratifica universale della Convenzione sui diritti del bambino, garantendone così il pieno rispetto: la risoluzione si chiude con la decisione di nominare un rappresentante speciale dell’UE per i diritti umani e con la richiesta di includere, nella relazione annuale sui diritti umani, un capitolo dedicato esclusivamente ai bambini.

Un passo avanti è stato inoltre compiuto con l’approvazione di una risoluzione che garantirà il riconoscimento di nuovi diritti di sicurezza sociale per il personale di volo e per i numerosi lavoratori autonomi transfrontalieri.

Sempre per quanto riguarda la tutela dei diritti, i deputati hanno approvato una risoluzione sulle elezioni in Birmania del 1 aprile e sui recenti passi avanti verso una società più democratica, richiedendo la sospensione delle misure restrittive imposte dall’UE all’inizio dell’anno.

Non è mancato il dibattito sulla crisi economica: servono con urgenza nuove misure per  promuovere la crescita e abbassare i tassi di disoccupazione. Barroso, intervenuto il 18 aprile, ha presentato due iniziative: la prima consiste in un pacchetto sul lavoro che incoraggia la piccola media impresa e che si pone l’obiettivo di aumentare i posti di lavoro, attraverso il sostegno a politiche di assistenza sanitaria e alla green economy. La seconda riguarda la Grecia e promuove principalmente azioni di contrasto alla disoccupazione giovanile. I deputati intervenuti nel dibattito hanno enfatizzato i costi sociali della crisi, ponendosi domande sulla sorte dell’euro e su quanto fin’ora fatto dall’EU, sottolineando come sia urgenza portare avanti politiche di crescita.

Giovedì è stato poi approvato il nuovo accordo sul trasferimento dei dati personali dei passeggeri aerei europei in volo da o verso gli Stati Uniti. Sebbene una minoranza significativa abbia votato contro (226 voti), preoccupata per la riservatezza delle informazioni, il nuovo accordo andrà a sostituire quello provvisorio in vigore dal 2007 e avrà una durata di 7 anni. Saranno così ristabilite le condizioni giuridiche e le questioni legali sui periodi e sulle modalità di conservazione dei dati dalle autorità statunitensi, al fine di contrastare con più efficacia il terrorismo.

Il re Abdullah II di Giordania, ospite del PE, nel suo discorso davanti ai deputati ha sottolineato come la Primavera araba sia stata “un’opportunità” per il processo di riforma e di democratizzazione dell’intera regione. Prima di concludere il suo intervento, ha invitato Israele e la Palestina a trovare un accordo per la creazione di due stati, per lui unica via di convivenza pacifica possibile.

Infine il PE si é opposto al termine del vantaggio fiscale per il diesel, che avrebbe come conseguenza l’aumento dei prezzi.

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