La Commissione ha pubblicato la sua relazione annuale sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La relazione esamina specificamente ciò che gli Stati membri e l’UE stanno facendo per sostenere le organizzazioni della società civile ei difensori dei diritti. Nel complesso, occorre compiere ulteriori sforzi in tutta l’UE per sostenere tali organizzazioni, anche migliorando l’ambiente in cui operano.
Il rapporto in dettaglio
- Il ruolo delle organizzazioni della società civile e dei difensori dei diritti: il rapporto mostra quanto siano importanti per proteggere e promuovere i diritti fondamentali, anche durante i periodi di crisi. Quest’anno, in risposta alla guerra in Ucraina, ad esempio, sono stati fondamentali per contrastare la disinformazione, mobilitare il sostegno per le persone in fuga e documentare le atrocità.
- Come sono protetti: molti Stati membri dispongono di misure a tutela ad hoc. Tuttavia, è ancora necessario migliorare la protezione in tutta l’UE. Nell’ultimo anno la Commissione ha anche adottato una serie di misure per migliorare la loro protezione con:
- un’iniziativa sull’European Media Freedom Act,
- una raccomandazione sulla sicurezza dei giornalisti,
- un pacchetto di proposte legislative e non legislative per combattere il contenzioso abusivo (anti -SLAPP).
- Come sono finanziati: la relazione mostra che alcuni Stati membri hanno recentemente aumentato il sostegno, anche per compensare l’impatto della pandemia di COVID-19. Allo stesso tempo, la mancanza di fondi rimane una sfida importante, in particolare per quelle organizzazioni che si occupano dello Stato di diritto e della democrazia. Il bilancio dell’UE per il periodo 2021-2027 mette a disposizione 1,55 miliardi di euro per progetti che tutelano e sostengono i diritti fondamentali: l’importo più elevato mai previsto dal bilancio dell’UE.
- Come sono inclusi nel processo decisionale: la relazione mostra che molti Stati membri consultano organizzazioni della società civile e difensori dei diritti nella preparazione della legislazione, ad esempio tramite consultazioni pubbliche aperte. Esistono diversi esempi di Stati membri che istituiscono canali permanenti per il dialogo, come piattaforme e reti dedicate. Allo stesso tempo, si segnalano vari ostacoli alla loro inclusione a livello nazionale, tra cui un accesso limitato a documenti e informazioni. L’Agenzia per i diritti fondamentali rileva inoltre che in tutta l’UE le minoranze e i gruppi vulnerabili non sono sufficientemente consultati.
Prossimi passi
La Commissione incoraggia le altre istituzioni dell’UE, gli Stati membri e le parti interessate a utilizzare la relazione per discuterne i risultati e sviluppare un dialogo sullo spazio civico nell’UE.
Per sostenere questo dibattito, la Commissione avvierà un dialogo mirato attraverso una serie di seminari tematici. Questi saranno incentrati su come l’UE può sviluppare ulteriormente il proprio ruolo di protezione, sostegno e responsabilizzazione.
Per saperne di più: Carta dei diritti fondamentali dell’UE: la relazione annuale esamina il ruolo della società civile e sottolinea la necessità di aumentare il sostegno