Anche le migrazioni al Consiglio Europeo

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I temi centrali all’ordine del giorno del Consiglio Europeo erano legati alla politica economica, alla situazione della Grecia, passando per il via libera alla nomina di Mario Draghi quale prossimo governatore della Banca Centrale Europea (BCE).
Anche in materia di immigrazione perಠi leader europei erano chiamati a esprimersi sulle recenti proposte presentate dalla Commissione Europea.
Il Consiglio ha espresso un parere favorevole alla revisione delle regole Schengen e, in casi eccezionali, al ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere.
Il Consiglio conferma sostanzialmente le posizioni della Commissione solidarietà   con i Paesi sottoposti a pressioni migratorie, partenariati con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e impegno per un sistema comune di asilo.
«La libera circolazione delle persone – si legge nelle conclusioni del vertice – è uno dei maggiori e più tangibili successi dell’integrazione europea, nonchà© una libertà   fondamentale» ma è necessario aumentare «la fiducia reciproca tra gli Stati membri».
Il Consiglio auspica dunque un più efficace sistema di monitoraggio e l’introduzione di «un meccanismo per far fronte a situazioni eccezionali», che comprenda misure progressive da applicare in caso di «forte pressione di immigrazione irregolare» subita da uno Stato membro.
In caso di impossibilità   ad adempiere agli obblighi previsti dalle regole Schengen potrebbero essere reintrodotti eccezionalmente, transitoriamente e motivatamente, i controlli alle frontiere interne.
Entro il 2013 dovrà   poi essere varato il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere che permetterà   di «condividere le informazioni operative e migliorare la cooperazione» anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il Consiglio chiede poi il miglioramento del funzionamento di Frontex, Agenzia per il controllo delle frontiere esterne, chiamata a sostenere gli Stati membri (con supporto tecnico, finanziario e operativo) e a dialogare con i Paesi terzi.
Una politica «coerente e strategica», sostengono ancora i leader europei, deve «affrontare anche le cause della migrazione a livello strutturale» attivando «partenariati su migrazione, mobilità   e sicurezza» con i Paesi che confinano con l’UE, a sud e a est, che prevedano premi (finanziamenti e quote di immigrazione regolare) per i Paesi maggiormente collaborativi.
In tema di asilo i capi di Stato e di governo hanno confermato gli auspici della Commissione (completamento del sistema comune di asilo entro il 2012) ribadendo la necessità   di «non incoraggiare la presentazione di domande infondate e di non aumentare i costi complessivi per gli Stati membri».

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