Alcune risposte del Presidente del Parlamento europeo Tajani sul futuro dell’Europa, dopo le elezioni del 26 maggio.

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I lavori dell’ottava legislatura del Parlamento europeo sono ufficialmente terminati il 18 aprile del 2019. Tra il 23 e il 26 maggio, i cittadini dei 28 Paesi membri si sono recati alle urne per eleggere i nuovi deputati europei. Tra giugno e luglio, i neo eletti costituiranno i nuovi gruppi politici in seno all’assemblea europea, mentre il 2 luglio del 2019 si terrà la prima sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo.
L’importanza di queste elezioni, oltre a costituire un nuovo punto di partenza e di forza dell’Unione Europea per gli anni a venire, risiede in particolare nella partecipazione al voto, segnando un aumento del 10% rispetto alle elezioni precedenti del 2014. Inoltre, queste elezioni hanno costituito un segnale forte e positivo nei confronti di chi minacciava di indebolire o addirittura di distruggere un progetto pazientemente costruito, non senza difficoltà, dai cittadini europei. Oggi, il 48% dei cittadini dei singoli Stati membri credono che “la loro voce abbia un peso in Europa”.
Oggi, gli elettori europei si chiedono che cosa succederà dopo le elezioni del maggio 2019 e quale sarà l’ordine del giorno della prossima sessione plenaria del Parlamento. “ Abbiamo ancora molto lavoro da fare – prova a rispondere il Presidente Parlamento europeo, Antonio Tajani – Infatti, dobbiamo cambiare l’Europa, rendendo più efficace ed efficiente il rapporto tra le Istituzioni e i bisogni dei cittadini. Nel prossimo periodo, gli europei saranno chiamati a valutare i provvedimenti, adottati dall’Unione, riguardanti la loro protezione, l’immagine dell’Europa all’estero e la creazione di nuove opportunità lavorative. Ulteriori risposte dovranno essere date ai cittadini su questioni delicate e importanti, quali i flussi migratori, la lotta contro il terrorismo, l’ambiente e, dal punto di vista economico, l’occupazione. Fin dal 2017, abbiamo posto proprio il Parlamento europeo, l’unica Istituzione democraticamente eletta dell’U.E., al centro di questo complesso dibattito politico sulla riforma complessiva dell’Unione, a cui hanno partecipato non solo Capi di Stato e di Governo, ma anche moltissimi giovani, provenienti dai diversi Stati membri. Proprio queste discussioni devono essere il punto di partenza di qualsiasi riforma politica dell’U.E. Infine, i media svolgeranno una funzione importante e capillare nel migliorare l’informazione, relativa alle questioni e alle politiche europee, a disposizione dei singoli cittadini. Per il Parlamento europeo, abbiamo creato, nel 2019, una cartella stampa online, che comprende, oltre a tutti i contatti utili, anche una panoramica del nostro lavoro e dei risultati raggiunti nel corso della precedente legislatura”.

Per ulteriori informazioni: la scheda del Parlamento europeo

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