Impatto della crisi economica e sorveglianza UE sono gli elementi-chiave dell’ultimo Rapporto pubblicato dalla Commissione Europea nel quale viene ricostruito il quadro generale (il valore atteso del rapporto debito/PIL per il 2012 dovrebbe raggiungere l’83,3%), vengono analizzati i nuovi metodi di valutazione della sostenibilità del debito e viene descritta l’azione di sorveglianza budgetaria esercitata dall’UE.
«La sostenibilità delle finanze pubbliche resta una condizione preliminare per la crescita e la creazione di posti di lavoro» ha dichiarato Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e monetari, invitando da un lato gli Stati membri che sono «sotto pressione» a «proseguire i loro sforzi in vista del raggiungimento degli obiettivi fiscali, implementando misure supplementari se necessarie» e dall’altro, quelli che hanno un «maggior margine di manovra» a «lasciare che i meccanismi di stabilizzazione continuino a funzionare» per attenuare gli effetti del rallentamento della ripresa.
Secondo quanto si legge nel Rapporto, in un quadro in cui il rapporto debito/PIL rischia di aumentare di oltre 20 punti rispetto al 2007 gli Stati membri sono chiamati a rendere effettivi i loro piani di stabilità e convergenza e l’UEM è chiamata a sorvegliare che ciಠavvenga effettivamente, apprendendo dalle «lezioni della crisi».
Tra i temi trattati nel Rapporto, oltre alla ricostruzione del quadro recente, le iniziative UE (riforma del patto di stabilità ) e l’incidenza della governance di bilancio e degli squilibri macroeconomici sull’indebitamento e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche,
Gli sforzi compiuti dagli Stati membri sono definiti storici dal Rapporto che ne analizza i costi sottolineandone anche la capacità generatrice di ricchezza futura, sottolineando l’importanza della leva fiscale.