Bulgaria e Romania sono pronte a entrare nel cosiddetto Spazio Schengen senza frontiere interne perchà© soddisfano le condizioni necessarie, questo almeno secondo il Parlamento Europeo che ha analizzato le Relazioni di valutazione sui due Paesi.
Sebbene alcune questioni siano ancora aperte e in futuro dovranno essere seguite da vicino con regolarità , come ad esempio le ulteriori misure da adottare nell’area Bulgaria-Turchia-Grecia per poter rispondere al possibile forte incremento della pressione migratoria, esse «non costituiscono un ostacolo alla piena adesione a Schengen di Bulgaria e Romania» sostiene l’Europarlamento.
«Schengen rappresenta uno dei più grandi successi raggiunti dall’UE. Non dobbiamo distruggerla con decisioni affrettate» ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, aggiungendo: «Il sistema Schengen fornisce i più elevati standard di gestione delle frontiere. Romania e Bulgaria oggi hanno soddisfatto tali standard, quindi, non dobbiamo ritardare la loro integrazione».
La decisione definitiva sull’integrazione dei due Paesi deve essere presa dal Consiglio, con decisione unanime di tutti i governi degli Stati che fanno già parte dell’area Schengen. Va ricordato che attualmente l’area Schengen comprende 25 Paesi membri: 22 Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) e 3 Paesi associati non UE (Norvegia, Islanda e Svizzera), mentre il Liechtenstein dovrebbe diventare il quarto Paese associato.
Attualmente, la libera circolazione è garantita su un territorio che comprende 42.673 chilometri di frontiere marittime e 7721 chilometri di frontiere terrestri, per un totale di circa 400 milioni di cittadini interessati.