In occasione della Giornata internazionale della donna, il Consiglio d’Europa invita gli Stati membri e i loro cittadini a rafforzare l’impegno contro la violenza nei confronti delle donne, cioè «una delle più diffuse violazioni dei diritti fondamentali».
Violenze contro le donne si registrano infatti in ogni Paese e soprattutto tra le mura domestiche. Si stima che una percentuale compresa tra il 20% e il 25% delle donne abbia subito violenze fisiche almeno una volta nella loro vita e che oltre il 10% ha subito violenza sessuale. Gli studi indicano che la maggioranza degli atti violenti commessi contro le donne è praticata da uomini che le frequentano quotidianamente, soprattutto partner o ex partner. Una parte compresa tra il 12% e il 15% delle donne ha subito forme di violenza domestica dopo i 16 anni di età .
Per contrastare questo grave fenomeno, il Consiglio d’Europa ha lanciato la campagna «Stop alla violenza domestica contro le donne», volta a rendere i cittadini maggiormente consapevoli e ad incoraggiare l’adozione di nuove leggi e pratiche per porvi fine.
Sollecitando gli Stati membri a introdurre e adottare misure di prevenzione, contrasto e assistenza adeguate, che possano apportare nella vita delle vittime un cambiamento positivo e immediato, i responsabili del Consiglio d’Europa hanno dichiarato di essere «risoluti a rompere il silenzio e l’indifferenza per cui tante donne non possono sfuggire all’orrore della violenza quotidiana, all’isolamento e alla disperazione». La campagna, che ha una durata di due anni, mira dunque al cambiamento di alcune leggi e disposizioni, ma soprattutto a «fornire un’assistenza concreta, effettiva, immediata e completa alle vittime di violenza, ovunque esse siano e in ogni momento ne abbiano bisogno».