Al Consiglio Occupazione e Affari sociali dell’8 dicembre, i Ministri dei 25 hanno discusso la proposta di direttiva sulla gestione dei tempi di lavoro senza giungere ad un accordo. Il punto controverso che ha spaccato il Consiglio è la clausola di opt-out (o rinuncia volontaria) che permette al lavoratore di sorpassare il limite delle 48 ore settimanali previste dal contratto. Il Regno Unito, l’Italia, la Germania e la maggioranza dei nuovi Stati membri vorrebbero estendere questa clausola, concessa in deroga al Regno Unito nel 1993, a tutto il territorio dell’Ue, mentre Francia, Belgio, Svezia, Portogallo, Ungheria e Grecia vorrebbero abolirla. Molti Stati esprimono inoltre perplessità sulla possibilità di contratti multipli: stando alla proposta della Commissione accolta dalla Presidenza britannica, il limite di ore settimanali non sarebbe infatti legato al lavoratore come persona fisica ma al contratto.











