Nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo

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La presidenza di turno francese dell’UE ha presentato una nuova versione del Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo, che presenta alcune variazioni rispetto alla bozza resa nota nel luglio scorso.
Per quanto concerne il sistema europeo d’asilo, ad esempio, si nota un generale ridimensionamento del livello di armonizzazione delle procedure tra gli Stati membri dell’UE: per il 2009 si propone la creazione di un ufficio europeo di appoggio in materia di asilo, che non avrà   perಠcome obiettivo l’armonizzazione ma semplicemente «la messa in coerenza delle pratiche e delle procedure», cosa che potrebbe significare che la convergenza delle legislazioni nazionali rimarrà   facoltativa. La Commissione europea è comunque invitata a presentare delle proposte per l’instaurazione, «se possibile nel 2010 e al più tardi nel 2012», di una procedura d’asilo unica, mentre in vista del regime unico europeo dell’asilo il nuovo Patto prevede un maggior spazio al dialogo con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR-UNHCR).
La nuova versione del Patto prevede anche un ruolo meno ambizioso per l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere (Frontex): è scritto che «potrà   essere studiata» la creazione di un sistema europeo di guardie di frontiera, ma non pare più immediato e certo come nella precedente versione. àˆ invece stato accolto l’appello degli Stati membri dell’area mediterranea sulla condivisione dei flussi d’ingresso via mare, con un accenno a una «migliore presa in carico delle difficoltà   che affrontano gli Stati membri rispetto ad afflussi sproporzionati di migranti» e una richiesta alla Commissione di presentare proposte in merito.
Per quanto concerne poi l’immigrazione legale, il nuovo Patto europeo invita a rafforzare l’attrattiva dell’UE e la libera circolazione dei lavoratori altamente qualificati, a creare strumenti per dare informazioni sulle possibilità   di immigrazione legale e a intensificare la lotta alle discriminazioni di cui possono essere vittime gli immigrati.

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