Antidiscriminazione: proposta di direttiva limitata

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Ha suscitato molte critiche l’annuncio dato dal commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari sociali, Vladimir àƒâ€¦à‚ pidla, secondo cui la proposta di direttiva della Commissione in materia di non discriminazione extra-lavorativa riguarderà   solo la disabilità  .
Il commissario europeo ha precisato che gli altri motivi di discriminazione previsti dall’articolo 13 del Trattato saranno «coperti» da una comunicazione, che è perಠun atto legislativo non vincolante. La Commissione ritiene infatti «non realistico» proporre una direttiva globale che includa tutti i motivi di discriminazione, data l’opposizione certa di alcuni Stati membri.
Immediata la reazione dei principali soggetti europei impegnati nella lotta alle discriminazioni. La Confederazione Europea dei Sindacati (CES), pur accogliendo con favore l’azione di lotta contro la discriminazione nei confronti dei disabili, ha espresso profonda delusione per il limitato ambito di applicazione della nuova iniziativa. La CES aveva infatti sostenuto la necessità   di avviare un’ampia iniziativa che includesse anche le discriminazioni per motivi di età  , orientamento sessuale, religione, cosa che avrebbe rappresentato «un chiaro esempio della migliore regolamentazione» su cui si sta impegnando l’UE per evitare incongruenze giuridiche e pratiche. La proposta della Commissione, inoltre, potrebbe creare problemi in situazioni di discriminazione multipla.
Amnesty International ha inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso, sottolineando come la discriminazione resti una delle più serie violazioni dei diritti umani in Europa. Secondo Amnesty, limitando la portata della proposta di direttiva l’UE avrebbe un approccio frammentato ai diritti umani, non coerente coi suoi obblighi derivanti dalle legislazioni europea e internazionale. Solo lottando contro ogni forma di discriminazione, aggiunge Amnesty, l’UE potrà   impedire che queste si annidino in tutte le aree della vita quotidiana, dall’accesso all’istruzione al diritto alla casa e alla salute.

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1 COMMENTO

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    Quando entrerà  in vigore il Trattato di Lisbona, anche la Commissione dovrà  applicare l’articolo 21 della Carta dei Diritti che esclude TUTTI i tipi di discriminazione per tutte le PERSONE (non solo i cittadini !!). Solo Inghilterra e Polonia saranno libere di non aderire, ma non potranno porre il
    veto. La Commissione non potrà  barricarsi dietro il fatto che non tutti i governi sono favorevoli, perché la Commissione è garante dei Trattati e il Trattato di Lisbona recepisce la Carta dei Diritti.Dobbiamo sostenere la ratifica del Trattato di Lisbona per poter portare avanti nuove battaglie contro le discriminazioni.

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