Nell’ottobre 2022, il Consiglio europeo ha chiesto alla Commissione di presentare opzioni per l’utilizzo dei beni congelati per la ricostruzione dell’Ucraina, in linea con il diritto dell’UE e internazionale. Il 30 novembre, la Commissione ha presentato diverse opzioni per far sì che la Russia sia chiamata a rispondere ai crimini commessi durante la guerra in Ucraina.
A tale scopo, è emersa la proposta di creare una nuova struttura per gestire i beni pubblici russi congelati e immobilizzati, investirli e utilizzare i proventi per l’Ucraina. La Commissione si dice pronta a collaborare con la comunità internazionale per l’istituzione di un tribunale internazionale ad hoc o di un tribunale specializzato “ibrido” per perseguire il crimine di aggressione della Russia.
Responsabilità per i crimini internazionali
L’Ucraina e 14 Stati membri hanno già avviato indagini sui crimini internazionali commessi dalla Russia. Tutti gli Stati membri sono parti della Corte penale internazionale (CPI); tuttavia, la Russia non accetta la giurisdizione della CPI. Ciò significa che, allo stato attuale, il crimine di aggressione non può essere perseguito dalla CPI.
Per questo motivo la Commissione propone opzioni alternative per garantire che sia fatta giustizia: un tribunale internazionale speciale e indipendente basato su un trattato multilaterale o un tribunale specializzato integrato in un sistema giudiziario nazionale con giudici internazionali. In entrambi i casi, sarebbe essenziale il forte sostegno delle Nazioni Unite.
Pagare per i danni causati
La Russia e i suoi oligarchi devono risarcire l’Ucraina per i danni e la distruzione causati. Nel marzo 2022, la Commissione ha istituito la Task Force “Freeze and Seze” (Congelare e sequestrare) per garantire il coordinamento degli Stati membri, che hanno così congelato 19 miliardi di euro di beni appartenenti agli oligarchi russi. Circa 300 miliardi di euro di riserve della Banca centrale russa sono bloccati nell’UE e in altri partner del G7. Per sfruttare al meglio questi fondi, la Commissione propone di creare una struttura che gestisca i fondi pubblici congelati, li investa e utilizzi i proventi a favore dell’Ucraina e e di restituire i fondi alla Banca Centrale una volta che le sanzioni saranno revocate.
Le opzioni saranno presentate dalla Commissione agli Stati membri per le discussioni e per decidere le fasi successive.
Per ulteriori informazioni: Comunicato stampa Commissione; Tweet Ursula von der Leyen; ‘Freeze and Seize’ Task Force