Dagli ultimi due sondaggi speciali Eurobarometro, uno sugli aiuti umanitari (rapporto 384) e l’altro sulla protezione civile (rapporto 383), condotti tra febbraio e marzo 2012 su un campione totale di 26.751 persone e pubblicati in questi giorni, emerge che la politica di aiuti umanitari dell’UE è sostenuta dall’opinione pubblica nonostante la crisi economica.
L’88% dei cittadini dell’Unione (9 su 10) ritengono importante che l’Unione Europea continui a dispensare aiuti umanitari e l’84 % pensa che l’UE debba continuare a finanziare gli aiuti a prescindere dalla crisi economica e dalle pressioni sulle finanze pubbliche.
Il sondaggio rivela inoltre un deciso appoggio per il ruolo della Commissione come coordinatrice degli aiuti umanitari dell’UE, sostenuto dal 71% degli interpellati (13 punti percentuali in più rispetto al 2010). L’88 dei cittadini si dichiara inoltre a favore di eventuali operazioni umanitarie coordinate da un corpo volontario dell’UE che veda il coinvolgimento attivo dei giovani.
L’82% degli interpellati ritiene più efficace, in caso di catastrofi, un intervento coordinato dell’Unione piuttosto che azioni dei singoli paesi.
Nel suo complesso l’Unione (intensa come somma delle sinergie tra Commissione Europea Stati membri) è il primo donatore di aiuti umanitari al mondo: contribuisce a finanziare operazioni umanitarie in tutto mondo, coordina l’assistenza della protezione civile alle popolazioni delle zone sinistrate fuori e dentro l’Unione.
Emerge invece, dal sondaggio sulla protezione civile, una forte apprensione per possibili catastrofi nell’Unione: la principale preoccupazione (colpisce il 75% degli intervistati) riguarda le catastrofi causate dall’uomo (es. maree nere e incidenti nucleari), seguite da inondazioni e terremoti (67%). Il 64% degli interpellati ha dichiarato invece di essere principalmente preoccupato per gli attentati terroristici e il 59% per i conflitti armati.
Il 68% dei cittadini europei è a conoscenza che l’UE finanzia gli aiuti umanitari e il 38% che l’UE coordina la protezione civile.
Circa un terzo degli interpellati si considera ben informato sulle attività umanitarie dell’Unione e il 19% pensa di essere ben informato sulle attività della protezione civile. Sia nel caso degli aiuti umanitari che della protezione civile, la televisione e internet sono le fonti privilegiate d’informazione, seguite dalla stampa e dalla radio.
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