La Quinta relazione sulla coesione, pubblicata nel 2010, aveva sottolineato la necessità di investimenti più coerenti con la strategia Europa 2020, di condizioni preliminari più rigorose e risultati più tracciabili. La nuova politica con il suo approccio altamente strategico si basa su queste raccomandazioni. Nuove regole e nuove condizioni preliminari per il finanziamento garantiscono che siano in atto i corretti quadri normativo e macroeconomico di modo che l’influsso della politica di coesione sia sempre maggiore.
La Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, della Commissione europea, pubblicata il 24 luglio 2014, dimostra che la politica di coesione dell’UE rispetta gli obiettivi di crescita della strategia Europa 2020 creando posti di lavoro e riducendo le disparità in tutta Europa. Guardando al prossimo periodo 2014-2020 la relazione descrive come gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali quali l’efficienza energetica, l’occupazione, l’inclusione sociale e le PMI, perché tali investimenti siano in massimo grado a favore dei cittadini.
La relazione analizza lo stato della coesione dell’Unione e mette in evidenza le sfide cui devono far fronte le autorità nazionali, regionali e locali per superare le difficoltà poste dalla crisi economica e finanziaria. In particolare rileva che la politica di coesione ha attenuato la drastica riduzione degli investimenti pubblici, iniettando risorse finanziarie indispensabili in molti Stati membri e creando la stabilità necessaria ad attrarre gli investimenti privati.
I risultati concreti si possono evincere dagli investimenti effettuati nell’ambito della politica di coesione dell’UE nel periodo 2007-2013. I dati finora disponibili (fino alla fine del 2012), testimoniano la creazione di circa 600 000 nuovi posti di lavoro, il sostegno a 80 000 nuove imprese, l’accesso alla banda larga per 5 milioni di cittadini e un miglior approvvigionamento di acqua potabile per 3,3 milioni di persone. Inoltre 5,7 milioni di persone in cerca di lavoro hanno ottenuto un aiuto per accedere al mondo del lavoro, mentre altre 8,6 milioni di persone, grazie al sostegno, hanno ottenuto le qualifiche necessarie.
Secondo le previsioni gli investimenti che saranno effettuati nel quadro dell’attuale ciclo finanziario, 2014-2020, si spingeranno oltre concentrandosi maggiormente su settori essenziali quali l’economia a basse emissioni di carbonio, la competitività delle PMI, l’innovazione, l’occupazione e l’inclusione sociale. Nell’ambito della politica di coesione dell’UE saranno disponibili più di 38 miliardi di EUR per sostenere il passaggio a un’economia più ecocompatibile mediante investimenti a favore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili e ciò a fronte di 16,6 miliardi di EUR investiti nell’economia a basse emissioni di carbonio nel periodo 2007‑2013. Secondo i piani di spesa e gli accordi di partenariato degli Stati membri il sostegno alle PMI, affinché diventino più competitive, raggiungerà i 33 miliardi di EUR (ossia un aumento di quasi 10 miliardi di EUR). Oltre 80 miliardi di EUR saranno investiti in capitale umano mediante il Fondo sociale europeo e l’iniziativa per l’occupazione giovanile.
Nella relazione è ribadita la necessità di una buona governance e si afferma che, senza di essa, non si possono raggiungere né elevati tassi di crescita né la convergenza economica regionale.
Sebbene le città siano identificate come i motori dell’innovazione e della crescita, è nelle città che, rispetto ad altre zone, si soffre maggiormente per la crisi in termini di perdita di posti di lavoro. Gli abitanti delle città sono più esposti al rischio di povertà e di esclusione sociale in molti Stati membri. Anche per questo motivo, le nuove regole della politica di coesione prevedono che almeno il 20 % del Fondo sociale europeo sia investito nel rafforzamento dell’inclusione sociale e nella lotta contro la povertà.
La Commissione sta inoltre inaugurando una nuova piattaforma aperta di dati relativi alla politica di coesione per sostenere una maggiore attenzione ai risultati, aumentare la trasparenza e favorire il dibattito sui risultati dei finanziamenti effettuati nell’ambito della politica di coesione. Gli utenti possono esaminare i dati della relazione per mezzo di una serie di mappe e grafici interattivi e possono presentare le loro osservazioni.
Clicca qui per consultare la sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale