Scuola: le proteste italiane giungono a Bruxelles

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La protesta degli studenti italiani, estesasi al corpo insegnanti e ai genitori, contro i provvedimenti sulla scuola proposti dal governo e approvati dal Parlamento è giunta fino a Bruxelles, con presidi svoltisi presso la Commissione europea e l’ambasciata italiana.
Piena solidarietà   agli studenti italiani mobilitati contro le nuove misure volute dalla maggioranza di governo è giunta infatti da due organizzazioni studentesche di livello europeo, l’European Students’ Union (ESU) e l’Organising Bureau of European School Students Unions (OBESSU).
Le due organizzazioni europee di studenti medi e universitari, sottolineando come il decreto proposto dalla ministra Gelmini preveda tagli per 8 miliardi di euro dal budget dell’istruzione italiana, «riducendo così drammaticamente la qualità   della scuola pubblica e favorendo le scuole private», giudicano non democratiche decisioni prese senza tener conto delle opinioni e dei bisogni degli studenti.
ESU e OBESSU hanno poi fermamente condannato l’uso della violenza nelle legittime manifestazioni ed espresso solidarietà   per gli studenti feriti durante gli scontri di Roma del 29 ottobre, verificatisi a causa di attacchi organizzati da militanti di estrema destra con grave ritardo di intervento da parte delle forze dell’ordine presenti.

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