Ritardi dei Paesi UE su istruzione e formazione

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Alcuni miglioramenti ma anche la persistenza di ritardi nei sistemi educativi dei Paesi dell’UE secondo il Rapporto sull’educazione pubblicato dalla Commissione Europea, la quale sollecita «maggiori sforzi» per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Nell’ultimo decennio infatti, sottolinea il Rapporto, i sistemi educativi degli Stati membri dell’UE hanno raggiunto solo uno dei cinque obiettivi fissati. Mentre il numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia ha registrato un aumento del 37% rispetto al 2000, superando ampiamente l’obiettivo del 15%, i progressi sono stati insufficienti per quanto concerne il tasso di dispersione scolastica, l’aumento del numero di allievi che completano l’istruzione secondaria superiore, il miglioramento della capacità   di lettura e l’aumento del numero di adulti che partecipano ad attività   d’istruzione o formazione.
Nel 2009 i ministri dell’istruzione dell’UE avevano concordato cinque parametri di riferimento per l’istruzione e la formazione da raggiungere entro il 2020, ma il Rapporto rileva quanto resti ancora da fare:
– la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione dovrebbe essere inferiore al 10%: a partire dall’attuale tasso del 14,4% ciಠcorrisponderebbe ad almeno 1,7 milioni di abbandoni scolastici in meno;
– la percentuale dei 30-34enni con diploma di istruzione terziaria dovrebbe essere almeno del 40%: rispetto al tasso attuale del 32,3% ciಠsignificherebbe un numero addizionale di 2,6 milioni di laureati;
– almeno il 95% dei bambini tra i quattro anni d’età   e l’inizio dell’istruzione dell’obbligo dovrebbe partecipare all’educazione della prima infanzia: mentre la percentuale è attualmente del 92,3%, il raggiungimento di questo obiettivo significherebbe un aumento di più di 250.000 bambini che partecipano a questo tipo di educazione;
– la percentuale dei quindicenni con competenze insufficienti in materia di lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%: attualmente per tutte le discipline si è al 20% circa, mentre il raggiungimento dell’obiettivo comporterebbe 250.000 abbandoni scolastici in meno;
– una media di almeno il 15% di adulti (25-64 anni) dovrebbe partecipare all’apprendimento permanente: la quota attuale è del 9,3%, mentre il raggiungimento di questo obiettivo si tradurrebbe in 15 milioni in più di adulti che seguono un’istruzione e una formazione.
«La buona notizia è che i livelli educativi in Europa si sono innalzati notevolmente. Un maggior numero di giovani completa l’istruzione secondaria e si laurea rispetto a dieci anni fa. Ma la dispersione scolastica continua ad essere un problema che interessa un giovane su sette nell’UE, mentre un allievo su cinque all’età   di 15 anni ha una capacità   di lettura limitata. Questo è il motivo per cui l’istruzione e la formazione sono tra gli obiettivi centrali della strategia Europa 2020. Gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi europei comuni» ha dichiarato Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per Istruzione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù.

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