Rilanciare l’economia a partire da ricerca e da innovazione

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Il fulcro della crescita economica e della competitività delle imprese è rappresentato dall’innovazione, elemento centrale della strategia Europa 2020 dell’UE.

La Commissione ha recentemente pubblicato una relazione sullo stato dell’Unione dell’innovazione, in cui descrive i progressi realizzati rispetto ai 34 impegni assunti e sottolinea la necessità di ulteriori sforzi, riaffermando l’importanza degli investimenti e delle riforme nel campo della ricerca e dell’innovazione (R&I) per favorire la ripresa economica nell’Unione Europea.
L’aumento degli investimenti nella ricerca e l’innovazione rappresenta infatti un comprovato fattore di crescita; il miglioramento dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica in questo campo è a sua volta fondamentale affinché l’Europa possa mantenere o conquistare la leadership in molti settori della conoscenza e nelle tecnologie chiave.
Attualmente, con una spesa di R&I nel settore pubblico e in quello privato di poco superiore al 2% del PIL, l’UE è ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud, e anche alla Cina manca poco per superare l’Unione. Incrementare la spesa di R&I portandola al 3% del PIL resta pertanto un obiettivo fondamentale per l’UE, ma occorre anche migliorare la qualità della spesa pubblica in questo settore per accrescere l’impatto economico dell’investimento.
Nella comunicazione, pubblicata il 10 giugno, la Commisione individua tre settori principali d’intervento per le riforme:
1) migliorare la qualità dello sviluppo di strategie e del processo di elaborazione delle politiche, mettendo insieme attività di ricerca e innovazione, sostenute da un bilancio pluriennale stabile che orienti le risorse in modo strategico;
2) migliorare la qualità dei programmi di R&I, anche mediante la riduzione degli oneri amministrativi e uno stanziamento più competitivo dei finanziamenti;
3) migliorare la qualità degli enti pubblici che svolgono attività di R&I, anche tramite la creazione di nuovi partenariati con le imprese del settore.
Il bilancio dell’UE per il periodo 2014-2020 prevede un aumento del 30%, in termini reali, della dotazione destinata a Orizzonte 2020, il nuovo programma dell’Unione per la ricerca e l’innovazione, a cui si aggiungeranno circa 83 miliardi di Euro investiti in R&I e nelle PMI tramite i nuovi Fondi strutturali e d’investimento europei.

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