Riforma del Patto di Stabilità  : continua la ricerca di un accordo

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Con un comunicato all’indirizzo del Consiglio Ecofin del 17 febbraio, la CES (Confederazione europea dei sindacati) chiede che venga superata la «schizofrenia» di un’Europa che, nonostante la necessità   urgente di investire nella ricerca, nell’innovazione e nelle energie rinnovabili, è bloccata da una politica di bilancio restrittiva. John Monks, Segretario generale della CES, si appella al principio delle finanze pubbliche sostenibili e chiede ai Ministri di modificare il Patto di Stabilità   lanciando un’iniziativa di crescita ad impatto reale, che «riconcili» gli obiettivi di Maastricht e quelli di Lisbona.
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Il Gruppo ALDE chiede di sfruttare questa occasione per ridare credibilità   al Patto dopo le tante e gravi distorsioni subite negli ultimi anni e l’eccessiva rigidità   di applicazione. Tra le proposte degli europarlamentari ALDE vanno segnalate la riserva di budget da costruire nei periodi di crescita, l’anticipo delle procedure di allerta precoce, la proposta di un Consiglio indipendente di analisi economica (pubblico, privato o universitario) e una certa flessibilità   nell’applicazione delle procedure di deficit eccessivo per quei Paesi che mostrano un tasso di indebitamento debole e contenibile.

L’eurodeputata francese Pervenche Bres ha sostenuto in un’intervista che la riforma del Patto di Stabilità   deve avvenire in sincronia con gli obiettivi della Strategia di Lisbona di cui dovrebbe diventare uno strumento. Nel dettaglio, la Bres si è detta d’accordo con le posizioni di Juncker che ha sino ad ora respinto le proposte di esclusione di alcune categorie di spese dal calcolo del deficit. In termini generali ha affermato che il dibattito sulla riforma del Patto di Stabilità   non deve limitarsi all’Eurogruppo ma deve coinvolgere il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali dal momento che il Patto deve trasformarsi da strumento di controllo a vero e proprio strumento di coordinamento della politica di budget.

Il Commissario per gli Affari Economici e Monetari Almunia ha auspicato che il Consiglio Ecofin dell’8 marzo raggiunga un accordo sulla riforma del Patto di Stabilità  . Almunia ha confermato l’esistenza di un consenso tra gli Stati membri per un controllo più stretto del debito pubblico, ma ha sottolineato l’esigenza di chiarire le modalità   di avvio delle procedure per deficit eccessivo. Su questo punto si è espresso anche il Ministro delle Finanze tedesco Hans Eichel, che ha sostenuto l’opportunità   di applicare la procedura di deficit eccessivo solo in caso di gravi errori e che ha ribadito la necessità   di non applicare tale procedura quando si è in presenza di situazioni caratterizzate da recessione, stagnazione, basso tasso di inflazione, alti investimenti per la formazione, riforme strutturali.

Il Presidente del Consiglio UE ed Ecofin, Jean-Claude Juncker continua il suo lavoro di mediazione per giungere ad un nuovo Patto di Stabilità   caratterizzato da «flessibilità   ragionata». In primo piano il «criterio di debito» (bisogna tener conto, nella valutazione del deficit, del livello di debito pubblico?) e la definizione dei «fattori pertinenti» per il giudizio degli obiettivi di bilancio a medio termine: se l’Eurogruppo propone dei criteri “qualitativi”, la Commissione e la Presidenza lussemburghese sono contrari. La riunione decisiva, secondo Juncker, sarà   l’Ecofin dell’8 marzo.

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