A inizio ottobre il gruppo di storici dell’economia CLIO-INFRA e il Centro per lo Sviluppo dell’OCSE ha presentato il Rapporto “How Was Life? Global Well-Beingsince 1820” sull’andamento del benessere mondiale a partire dal 1820, che rivela un progressivo miglioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dei Paesi, soprattutto negli ultimi decenni.
La ricerca è stata svolta su dati storici riferiti a 25 Paesi, 8 regioni del mondo e al livello globale; sono stati utilizzati indicatori economici OCSE quali: salario reale, PIL pro capite, livello di istruzione, aspettativa di vita, altezza (usata come variabile per salute e nutrizione), sicurezza personale, istituzioni politiche, qualità dell’ambiente, divario salariale e disparità di genere.
Dallo studio risulta che oggi i salari degli operai, adeguati all’inflazione, sono 8 volte più elevati rispetto al 1820, mentre nel periodo preso in esame il PIL pro capite è aumentato 10 volte. Europa Occidentale, America del Nord, Australia, Medio Oriente e Nord Africa hanno visto una crescita più rapida rispetto al resto del mondo.
L’ineguaglianza nelle retribuzioni è diminuita tra la fine del XIX secolo e gli anni Settanta, quando ha ricominciato a crescere; in Europa orientale ha subito un brusco aumento negli anni successivi al collasso dell’Unione Sovietica (1991), mentre in Cina la forbice si è allargata più recentemente. In generale, dopo il 1980 la globalizzazione ha contribuito ad allargare il divario tra nazioni.
La ricerca ha inoltre evidenziato come alcuni indici di benessere, come istruzione e salute, abbiano subito un incremento in Paesi e regioni con PIL pro capite stagnante. Inferiore al 20% nel 1820, il tasso di alfabetizzazione è cresciuto sensibilmente dopo il 1945, raggiungendo circa l’80% nel 2000. L’aspettativa di vita è aumentata da meno di 30 anni del 1880 a oltre 70 nel 2000, soprattutto grazie al progresso nelle cure mediche. Anche la sicurezza personale risulta poco legata ai livelli di ricchezza: negli Stati Uniti il tasso di omicidi è stato relativamente alto negli ultimi 200 anni, mentre è basso nella maggior parte dell’Asia.
Il rapporto mostra un forte progresso nella riduzione delle disparità di genere durante gli ultimi 60 anni e nella maggior parte dei Paesi, sebbene restino grosse differenze tra regioni. In Europa occidentale e America settentrionale, per esempio, la disuguaglianza uomo – donna è quasi inesistente, mentre è molto alta in Medio Oriente, Africa del Nord e Asia meridionale.
Lo studio “How Was Life? Global Well-Beingsince 1820” è stato il primo a rilevare sistematicamente l’andamento negli ultimi 200 anni di indici come salute, istruzione, diseguaglianza e ambiente, ed è un importante contributo aldibattito relativo all’influenza delle condizioni economiche sui livelli di benessere delle persone.