Rapporto Oxfam sulle disuguaglianze che uccidono

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All’inizio di ogni anno OXFAM presenta al mondo il suo rapporto sull’andamento delle disuguaglianze e il rapporto di quest’anno è particolarmente inquietante, visto che raggiunge livelli di divario mai toccati prima. La pandemia di Covid 19, da due anni a questa parte, ha esasperato questa tendenza, mettendo in luce non solo le disuguaglianze nella ricchezza o nell’accesso alle cure, ma anche tutte quelle disuguaglianze che frenano a vari livelli il progresso sociale, ambientale e di genere e mettono in serio pericolo l’equilibrio e il futuro del nostro Pianeta.

Guardando ai numeri il rapporto di Oxfam constata che, dall’inizio della pandemia, il mondo conta un miliardario in più ogni 26 ore e i 10 miliardari più ricchi hanno raddoppiato la loro ricchezza (+119%), mentre nello stesso periodo più di 160 milioni di persone sono cadute in povertà. Gli averi dei più ricchi superano di gran lunga quelli detenuti dai 3,1 miliardi di persone più povere al mondo. Dal 1995, l’1% delle persone più ricche ha sfruttato venti volte di più le ricchezze mondiali della Terra che il 50% delle persone più povere al mondo. 

Per quanto riguardo la salute, dall’inizio della pandemia le vittime del Covid 19 sono circa 17 milioni, un bilancio umano senza precedenti dalla seconda guerra mondiale. Secondo le stime di Oxfam, 5,6 milioni di persone muoiono ogni anno nei paesi poveri per mancanza di accesso alle cure mediche e circa 2,1 milioni muoiono di fame. Disuguaglianze che uccidono e, da questo punto di vista, il rapporto punta tanto il dito su quello che viene definito un apartheid vaccinale, quell’accesso ai vaccini negato alle popolazioni più povere e che ha contribuito, anche attraverso il rifiuto delle case farmaceutiche di sospendere i brevetti, ad accrescere le disuguaglianze, a condannare a morte milioni di persone, ad accrescere profitti privati e monopoli e ad esporre i cittadini dei paesi ricchi e vaccinati alle varie mutazioni del virus. 

Le disuguaglianze non sono solo economiche e il rapporto richiama anche le responsabilità sulla salute del Pianeta, ricordando che venti dei miliardari più ricchi emettono in media 8.000 volte più di CO2 che il miliardo delle persone più povere al mondo, mentre le vittime delle crisi climatiche potrebbero raggiungere più di 230.000 persone all’anno nei Paesi più poveri. 

Questa è la tragica fotografia della situazione delle disuguaglianze del nostro Pianeta descritta da Oxfam, dove l’estrema ricchezza si concentra nelle mani di poche persone e diventa una ricchezza che non solo condanna alla povertà e alla morte buona parte dell’umanità, ma mette in serio pericolo il concetto stesso di democrazia. 

Oxfam delinea al riguardo alcune linee politiche essenziali per invertire tale catastrofica tendenza e riorientare l’economia verso una maggiore uguaglianza e giustizia sociale. Partendo infatti dalla priorità di mettere fine alla pandemia, Oxfam propone innanzitutto che i Governi, attraverso l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), intervengano sui brevetti dei vaccini e delle tecnologie. In secondo luogo i Governi dovrebbero tassare i profitti realizzati dalle grandi ricchezze durante la pandemia e reinvestire i fondi in cure e vaccini per le popolazioni più disagiate. Tale intervento fiscale momentaneo dovrà tuttavia evolvere verso un’imposta progressiva permanente sul capitale e sulla ricchezza detenuti, in modo tale da ridurre le disuguaglianze e permettere l’evolvere di un’economia solidale. In seguito sarà necessario accompagnare tale impegno con altre misure fiscali per sostenere le economie dei paesi più vulnerabili. Infine i Governi dovrebbero mettere fine, una volta per tutte, ai paradisi fiscali.

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