Raccontare l’Europa in questo nuovo secolo non è impresa facile, farlo ogni santa settimana su “La Guida” è una sfida stimolante e una storia che merita di essere raccontata.
Dopo un’attività di informazione europea di oltre vent’anni dalla piazza di Bruxelles, immersi nel lavoro quotidiano con le Istituzioni UE e la Commissione in particolare, l’impegno a raccontare l’Europa è proseguito in Piemonte, prima a Torino per poi concentrarsi sulla provincia di Cuneo per un altro ventennio.
Si è trattato di un’impresa non solitaria, ma condivisa con il gruppo di lavoro dell’Associazione APICEUROPA, progressivamente coinvolto anche nella redazione di una pagina de La Guida, con il titolo “GrandaEuropa”, presente settimanalmente dal maggio 2021.
La storia comincia già nel 2001 con alcune prime collaborazioni alla terza pagina del settimanale, prima limitate all’attualità europea e successivamente arricchita da regolari commenti alla politica internazionale da parte di Adriana Longoni, dalla sua postazione privilegiata di Bruxelles e forte di importanti esperienze di anni di lavoro per la Commissione europea, prima in Africa e poi in Caucaso.
Prendono così forma e ritmo nella terza pagina del settimanale due “articoli gemelli”, dove l’attualità europea è affiancata da commenti sull’evoluzione geopolitica di questo nostro mondo in rapida evoluzione, nel tentativo di attirare l’attenzione sulla complessità del quadro generale con il quale è confrontata l’Unione Europea.
Alcune poche regole semplici guidano a dipanare materie complesse: un richiamo al passato dal quale originano problemi ad oggi irrisolti, il racconto quanto più semplificato possibile del presente confuso in cui viviamo e interrogativi essenziali sul futuro che si annuncia, senza nulla concedere a un facile ottimismo per non illudere i lettori, ma aiutarli a farsi una loro libera opinione.
Raccontata così questa esperienza può sembrare semplice, ma nasconde insidie da non sottovalutare. A cominciare dalla scelta dei temi di attualità, evitando di scrivere sotto dettatura dei quotidiani che bruciano attualità ogni giorno, con il risultato di abbandonare argomenti che meriterebbero più adeguati approfondimenti, e individuando invece temi destinati a pesare nel tempo.
Non meno insidioso il contenuto spazio a disposizione, un limite ad un tempo inevitabile ma anche sfidante per un racconto essenziale e a portata del lettore: qui la sfida è quella della semplificazione di temi complessi, con il rischio di non fornire tutti gli elementi utili per una valutazione adeguata dei temi affrontati, ma anche con l’obbligo pedagogico di aiutare la comprensione senza rincorrere le analisi sofisticate degli addetti ai lavori.
Quanto ai contenuti delle centinaia di articoli pubblicati in questi ultimi vent’anni nella terza pagina del giornale siamo stati regolarmente travolti da eventi mondiali ed europei che continuavano e continuano a modificare il quadro politico di riferimento. Tanto per citarne alcuni: dall’arrivo dell’euro nella maggioranza di Paesi UE al grande allargamento dell’Unione verso est, fino ai focolai di guerra mai spenti nel mondo e tornati recentemente a lambire i confini dell’Europa; dalla frammentazione politica nell’UE con l’irruzione di movimenti nazional-populisti nel continente alla diffusione nel mondo di dittature e autocrazie, con il ritorno di ambizioni imperiali tanto a est che a ovest del mondo; dal progressivo logoramento delle Istituzioni multilaterali e del diritto internazionale alla precaria salute della democrazia nell’Unione Europea, tanto a livello comunitario che nazionale, senza dimenticare i temi fondamentali della pace e della salvaguardia del pianeta.
Non tocca a noi adesso tracciare il bilancio di questo tentativo di raccontare il mondo e l’Europa, un’esperienza tenace ed insolita per un settimanale locale, dove grande è stata la libertà di esprimere valutazioni su temi spesso controversi.
Conforta che alla generazione che, a inizio secolo, ha avviato questa sperimentazione si sia associata da tempo una nuova giovane generazione cui toccherà adesso affrontare sfide future che non mancheranno negli anni che verranno.
