Quarta relazione sulla coesione economica e sociale

1040

Il documento, presentato il 30 maggio, descrive lo stato economico, sociale e territoriale di un’Unione allargata che conta ormai ventisette Stati membri e 268 regioni. Dall’analisi dettagliata della situazione delle regioni, condotta su un triplice livello (PIL, produttività   e occupazione) emerge una prima valutazione degli effetti della politica di coesione europea per il periodo di programmazione 2000-2006 e vengono illustrati i preparativi per il nuovo periodo (2007-2013). L’UE dovrà   affrontare molti problemi e sfide nei prossimi anni: il declino demografico, che dovrebbe esplodere nel 2020 (e che fa già   sentire i suoi effetti in numerose regioni), maggiori pressioni economiche da parte dei concorrenti mondiali, un aumento delle tariffe energetiche, i cambiamenti climatici e la polarizzazione sociale. La soluzione prospettata è una collaborazione tra tutte le regioni e tutti i cittadini per promuovere un’azione a favore della prosperità  , dell’occupazione e della crescita. Nel documento si evidenziamo poi i risultati realizzati dai programmi di coesione: tra il 2000 ed il 2006, essi hanno contribuito ad un aumento del PIL della Grecia e del Portogallo (rispettivamente del 2,8% e di 2 %) e, secondo stime preliminari, risulteranno simili gli aumenti in Lituania, Lettonia e Repubblica ceca (+ 8,5% circa) e in Polonia (+ 5,5% circa). La politica di coesione, inoltre, garantisce ogni anno il cofinanziamento della formazione di 9 milioni di cittadini – di cui più della metà   di donne, e ha contribuito a creare oltre 450.000 posti di lavoro tra il 2000 ed il 2005.
Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here