Il testo verrà sottoposto ai Ministri degli Esteri il 7 dicembre prossimo. Intanto le distanze restano e il pessimismo regna sovrano; la maggioranza degli Stati Membri sostengono che difficilmente potranno fare di più di quanto contenuto nella proposta lussemburghese discussa a giugno, Olanda e Svezia, oltre naturalmente al Regno Unito, spingono per la modifica di quel testo mentre Francia, Portogallo Ungheria e Belgio attribuiscono all’Regno Unito che non vuole si affronti il tema dell’assegno inglese tutte le responsabilità di un eventuale fallimento.
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