Proposte norme comuni per il lavoro stagionale

1005

La Commissione Europea ha presentato una proposta di direttiva sul lavoro stagionale che istituisce una procedura comune per l’ingresso e il soggiorno nell’UE dei lavoratori stagionali cittadini di Paesi terzi.
La proposta introduce una procedura speciale, definisce i diritti dei lavoratori stranieri e prevede nel contempo incentivi alla “migrazione circolare” per impedire che il soggiorno temporaneo diventi permanente.
Gli elementi prioritari della proposta che armonizzerebbe le norme degli Stati membri in materia di lavoro stagionale riguardano:
– una procedura semplificata per l’ammissione di lavoratori stagionali cittadini di Paesi terzi sulla base di definizioni e criteri comuni, come l’esistenza di un contratto di lavoro o di un’offerta vincolante di lavoro che specifichi la retribuzione;
– un periodo standard di soggiorno per lavoro stagionale nell’UE (sei mesi per anno di calendario);
– un permesso di lavoro multistagionale di tre anni o una procedura di reingresso agevolata per le stagioni successive;
– le disposizioni giuridiche applicabili alle condizioni di lavoro dei lavoratori stagionali;
– il riconoscimento ai lavoratori stagionali di un trattamento uguale a quello riservato ai cittadini degli Stati membri in determinati settori (libertà   di associazione e di adesione a organizzazioni di lavoratori, sistemi di sicurezza sociale, pagamento delle pensioni legali, accesso a beni e servizi ecc.);
Agli Stati membri dell’UE è lasciata la facoltà   di esaminare la situazione dei rispettivi mercati del lavoro al fine di decidere le quote di ammissione dei lavoratori stagionali.
La Commissione ricorda che l’UE ha un fabbisogno strutturale di manodopera stagionale e che la disponibilità   di lavoratori europei in questo settore andrà   calando sempre più: «Una politica ben organizzata in materia di immigrazione legale continuerà   pertanto a svolgere un ruolo importante nell’ovviare alle carenze di manodopera e raccogliere le future sfide demografiche cui l’UE dovrà   far fronte» osserva l’esecutivo europeo.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here