Oltre 250 milioni di europei utilizzano regolarmente Internet, l’80% degli utenti ha una connessione a banda larga, il 60% dei servizi pubblici nell’UE è integralmente disponibile in rete, mentre i due terzi delle scuole e la metà dei medici usano connessioni veloci.
àˆ quanto rileva la Commissione europea in una Relazione sui risultati ottenuti finora con l’iniziativa i2010, che costituisce la strategia digitale dell’UE per la crescita e l’occupazione concordata nel 2005. Questa strategia, sottolinea la Commissione, ha favorito l’assunzione di un forte impegno a favore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) a livello comunitario e nazionale, mentre dal 2007 tutti gli Stati membri considerano lo sviluppo delle TIC come uno dei principali obiettivi dei programmi di riforma strutturale.
Nel corso del 2007 si sono registrati quasi 40 milioni di nuovi utenti regolari del web nell’UE. Negli ultimi cinque anni le TIC hanno avuto un impatto notevole sui servizi pubblici, soprattutto mettendo in rete l’istruzione e la sanità : oltre il 96% delle scuole in Europa è connesso a Internet e i due terzi hanno una connessione a banda larga, mentre nel 2001 la percentuale era praticamente uguale a zero. Nel settore della sanità il 57% dei medici invia o riceve per via telematica i dati dei pazienti (il 17% nel 2002) e il 46% riceve i risultati degli esami di laboratorio in formato elettronico (l’11% nel 2002). Il 77% delle imprese dell’UE dispone di una connessione a banda larga (nel 2005 era il 62%) e una percentuale analoga utilizza il web per le operazioni bancarie (rispetto al 70% del 2005).
La Relazione sui progressi del mercato unico delle telecomunicazioni ha constatato che in otto Stati membri dell’UE la diffusione della banda larga è superiore agli USA, mentre nel 2007 per il quinto anno consecutivo sono aumentati gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni nell’UE, arrivando a superare i 50 miliardi di euro.
