Parlamento europeo: il resoconto della plenaria di settembre

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Si è da poco conclusa la plenaria di settembre del Parlamento europeo, svoltasi a Strasburgo dal 12 al 15 del mese.

Due i punti principali al centro dell’evento: in primo luogo, l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato da Ursula von der Leyen, in merito al quale si rimanda al relativo articolo sul nostro sito; in secondo luogo, l’importante pronunciamento del Parlamento in merito alla situazione della democrazia in Ungheria, sul quale ha diffusamente scritto Franco Chittolina

Molti altri sono stati, tuttavia, i temi importanti interessati dai provvedimenti del Parlamento nel corso della sessione.

Energia e ambiente

In primo luogo, gli europarlamentari hanno sottolineato l’importanza di adottare misure urgenti per tutelare imprese e cittadini dai rincari dei prezzi dell’energia, come anticipato dalla Presidente della Commissione europea von der Leyen nel corso del discorso sullo Stato dell’Unione.

Il Parlamento europeo ha inoltre approvato una risoluzione con la quale richiede che, nell’ambito della revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, la quota di energia prodotta da tali fonti sia innalzata al 45% entro il 2030, definendo altresì diversi obiettivi secondari relativi ai settori dei trasporti, della produzione industriale e dei consumi domestici. Parallelamente, la risoluzione prevede una revisione della direttiva sull’efficienza energetica mediante la quale si fissano più ambiziosi obiettivi di riduzione dei consumi: entro il 2030, la riduzione dovrà ammontare ad almeno il 40% rispetto alle proiezioni del 2007. 

Sul versante ambientale, è stata altresì approvata una risoluzione con la quale si richiede il rafforzamento delle misure a protezione del clima e a contrasto dei cambiamenti climatici. Il Parlamento ha richiesto la presentazione di una proposta di legge in materia di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, nonché l’adozione di un sistema di valutazione dei rischi in materia di siccità, incendi e pericoli per la salute correlati al clima, comprensiva di “stress test” per le infrastrutture chiave europee. A queste misure se ne affiancano altre in materia di rafforzamento del sistema di protezione civile, di creazione di riserve alimentari strategiche da utilizzare in caso di emergenza e di miglioramento della gestione delle risorse idriche all’insegna della sostenibilità.

A questa risoluzione se ne affianca un’altra in materia di deforestazione, per contrastare la quale il Parlamento appoggia la proposta della Commissione che mira a rendere obbligatorio per le aziende produttrici di determinati beni – tra cui bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legname – la fornitura di garanzie circa il rispetto di criteri di sostenibilità (nonchè dei diritti umani) nella produzione di tali beni.

Informazione sociale e diritti

In materia di lavoro, il Parlamento europeo ha approvato la proposta di legge in materia di salario minimo, che obbligherà gli stati a garantire che, attraverso l’individuazione di una soglia per legge o mediante la contrattazione collettiva, tutti i lavoratori possano accedere ad un salario in grado di offrire loro condizioni di vita dignitose. Ora si attende l’approvazione formale da parte del Consiglio, che dovrebbe avere luogo nel corso del mese; dopodichè, gli Stati membri avranno a disposizione due anni di tempo per adeguarsi alla normativa. 

Sul versante dei diritti, il Parlamento, nell’analizzare lo “stato di salute” dei diritti fondamentali in UE, ha rilevato come la pandemia abbia ulteriormente aggravato le minacce preesistenti; persistono, sul territorio dell’UE, violazioni e restrizioni di diverso tipo, tra le quali spiccano le intimidazioni verso i giornalisti, la violenza verso le donne e verso i membri della comunità LGBTQ+.

La condanna alle violazioni dei diritti umani non ha riguardato solo il territorio dell’UE: il Parlamento ha censurato, infatti, l’operato dei governi di Uganda e Tanzania, i quali, per realizzare infrastrutture legate al trasporto e alla trasformazione di prodotti petroliferi, stanno portando avanti un progetto che rischia di costringere al trasferimento forzato oltre 100mila persone, senza garanzie di compensazione. Il governo del Nicaragua è stato altresì condannato per le politiche repressive adottate nei confronti degli oppositori politici, ed in particolar modo della Chiesa, che hanno portato di recente all’arresto del Vescovo Rolando Álvarez.

Un’ulteriore censura ha infine riguardato il trattamento riservato dagli occupanti russi ai civili ucraini delle zone occupate, in merito al quale i Parlamentari hanno condannato le pratiche di deportazione e di adozioni forzate poste in essere dall’inizio della guerra.

Ucraina

Proprio l’Ucraina è stata al centro di altri due provvedimenti da parte del Parlamento UE. 

È stato infatti approvato un nuovo prestito dell’importo di 5 miliardi di euro, parte di un più ampio pacchetto da 9 miliardi adottato nell’ambito del programma di macro-assistenza finanziaria. 

Inoltre, il Parlamento europeo ha fatto ricorso ad una procedura semplificata ed accelerata per l’adozione di FAST-CARE (Assistenza Flessibile per i Territori), la nuova normativa in materia di fondi di coesione che consentirà ai Paesi UE maggiore flessibilità nell’uso di tali fondi per far fronte alle conseguenze del conflitto russo-ucraino.

Varie

Tra gli altri provvedimenti adottati nel corso della Plenaria, si segnalano: 

La prossima plenaria avrà luogo dal 3 al 6 ottobre, a Strasburgo.

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