Parlamento europeo: il resoconto della plenaria di gennaio

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Si è conclusa giovedì 18 gennaio la prima sessione plenaria del 2024 del Parlamento europeo, inaugurata lunedì 15.

Tra le tematiche al centro della sessione, l’allarme lanciato in merito allo stato dei diritti fondamentali nell’Unione Europea: in una relazione, approvata a larga maggioranza, si evidenziano criticità in materia di corruzione, salvaguardia delle libertà individuali e dei diritti, in particolar modo quelli delle persone in condizioni di vulnerabilità; diversi i Paesi dell’UE messi sotto i riflettori ma il centro della scena spetta senza dubbio all’Ungheria, nei confronti della quale è stato recentemente richiesto, nuovamente, l’avvio della procedura ex art. 7 che prevede la sospensione di alcuni diritti, incluso il diritto di voto in sede europea, per quei Paesi resisi responsabili di persistenti violazioni dei valori fondamentali dell’Unione; in seguito ad un dibattito ad hoc, il Parlamento ha approvato una risoluzione con la quale censura severamente il comportamento del governo di Budapest, esortando le altre istituzioni dell’UE a non cedere ai ricatti di Orbàn, dicendosi pronto a valutare azioni legali contro la decisione della Commissione di sbloccare 10 miliardi di euro di finanziamenti per il Paese mitteleuropeo. Altri rilievi ad hoc sono stati espressi nei confronti della Slovacchia, la quale ha visto, nei mesi scorsi, la rielezione del Presidente Robert Fico, dimessosi nel 2018 dopo l’uccisione di due giornalisti che stavano indagando sui legami tra la ‘Ndrangheta e uomini d’affari vicini al suo governo.

Non poteva mancare, all’ordine del giorno, il conflitto Israele-Hamas;  ribadendo la condanna per gli attacchi dello scorso 7 ottobre e denunciando, parallelamente, l’impatto della sproporzionata reazione israeliana sulla popolazione civile, gli eurodeputati hanno chiesto un cessate il fuoco permanente, ponendo tuttavia due condizioni: il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento di Hamas. Il Parlamento ha altresì chiesto la fine delle occupazioni illegali da parte di Israele e il rilancio della soluzione dei “Due Stati”.

In materia ambientale, il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva la nuova direttiva volta a migliorare la trasparenza dei prodotti commercializzati in Europa prevenendo la pratica del cd. “Greenwashing” e vietando l’uso di dichiarazioni commerciali generiche rispetto all’impatto dei prodotti sull’ambiente; approvata in via definitiva anche la nuova direttiva sui gas fluororati (es. quelli utilizzati nei condizionatori e nei refrigeratori), con la quale, considerando il loro impatto sui cambiamenti climatici in corso, si imposta una “traiettoria” di discesa nell’utilizzo che mira al loro totale abbandono entro il 2050. 

Sul versante sociale, il Parlamento ha adottato la propria posizione negoziale in vista dei negoziati in materia di rilascio e rinnovo della Carta europea della disabilità; ha inoltre sollecitato il Consiglio a procedere, entro la fine del mandato, all’inserimento dei crimini d’odio e dei discorsi d’odio tra i reati che presentano una dimensione transnazionale secondo quanto previsto dall’art. 83 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. 

Tra gli altri punti trattati in Plenaria, figurano: 

Alla prima plenaria ha fatto seguito una seconda seduta ospitata a Bruxelles giovedì 25 gennaio, dedicata alla commemorazione dell’Olocausto in occasione del Giorno della Memoria. 

La prossima plenaria si riunirà giovedì dal 5 all’8 febbraio a Strasburgo.

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