One Planet Summit: nuove azioni globali a tutela della biodiversità

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Concluso a Parigi il vertice, previsto per il 2020 e rinviato causa coronavirus

Si è recentemente conclusa a Parigi l’edizione 2021 del “One Planet Summit”, il vertice promosso dal governo francese, in collaborazione con le Nazioni Unite e la Banca Mondiale per coordinare ed intensificare gli sforzi di governi, istituzioni finanziarie, ONG e imprese nella tutela globale della biodiversità, in coerenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.

Giunto alla quarta edizione a partire dal suo lancio nel 2017, il vertice ha permesso di creare quaranta tra iniziative e coalizioni che hanno visto il coinvolgimento di 121 Paesi, la realizzazione di 308 progetti di ricerca ad opera di oltre 3.300 ricercatori e il raddoppiamento degli investitori coinvolti in iniziative volte a sostenere la transizione verde.

La situazione globale della biodiversità

Secondo i dati della Piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) – l’organizzazione intergovernativa creata nel 2012 sul modello del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) allo scopo di promuovere la tutela della biodiversità – negli ultimi decenni si è registrato un impoverimento senza precedenti degli ecosistemi e degli habitat naturali: oltre il 70% delle barriere coralline globali sono già andate distrutte o gravemente danneggiate, e 100 milioni di ettari (3,3 volte la superficie dell’Italia) di foresta tropicale sono andati perduti; attualmente, si stima che un terzo dei mammiferi marini e oltre il 40% delle specie anfibie siano in pericolo, e nei prossimi decenni rischiano l’estinzione oltre 1 milione di specie animali e vegetali.

La distruzione sistematica degli ecosistemi terrestri sta inoltre aumentando il rischio di trasmissione di malattie infettive dagli animali all’uomo, come pare possa essere avvenuto nel caso dell’attuale pandemia da covid-19.

Aree di intervento e iniziative promosse

Quattro sono stati i temi al centro del summit, nell’ambito dei quali sono state adottate una molteplicità di iniziative:

  • Protezione degli ecosistemi marini e terrestri – Allo scopo di tutelare e ripristinare la biodiversità, sono state lanciate due iniziative: la High Ambition Coalition for Nature and People, co-presieduta da Francia, Costa Rica e Regno Unito, alla quale hanno già aderito 50 altri governi nazionali, finalizzata a garantire la protezione del 30% degli ecosistemi del pianeta e a tracciare la rotta per il Quadro mondiale per la biodiversità, che sarà adottato nel 2021 dalla Convention on biological diversity; sul versante europeo, si è invece dato vita ad una coalizione volta a rendere il Mediterraneo un “Mare esemplare” entro il 2030.
  • Mobilitazione finanziaria per la protezione della biodiversità – Allo scopo di incrementare le risorse necessarie all’implementazione dei programmi, è stata lanciata la Coalition for the convergence of climate and biodiversity funding, nell’ambito della quale i Paesi aderenti hanno sottoscritto l’impegno di destinare il 30% delle risorse dei programmi ambientali a progetti destinati alla tutela della biodiversità; inoltre, è stata creata la Taskforce on Nature-related Financial Disclosure (TNFD), allo scopo di definire i futuri standard di trasparenza in fatto di investimenti in materia di biodiversità.
  • Promozione dell’agroecologia – Allo scopo di promuovere pratiche agricole compatibili con la tutela della biodiversità ed in grado di soddisfare il fabbisogno umano, in particolar modo nelle aree che presentano maggiori fragilità sia sul piano ambientale che sul piano sociale, è stato concordato l’impegno di oltre 10 miliardi di Euro per la realizzazione del Great Green Wall Accelerator (GGW Accelerator), un’iniziativa finalizzata al rinverdimento delle aree desertiche del Sahel e alla diffusione di pratiche “agroecologiche”, in quella che è stata ribattezzata una “Grande muraglia verde”.
  • Delineare le connessioni tra la deforestazione e la salute umana – Allo scopo di contrastare gli effetti sulla salute umana della deforestazione, sono state lanciate due differenti iniziative: PREventing ZOonotic Disease Emergence (PREZODE), finalizzata ad incrementare la cooperazione e monitoraggio internazionale in materia di prevenzione di malattie epidemiche di origine animale, e la Alliance for the conservation of tropical forests and rainforests, già annunciata nel 2019 e ora pronta ad entrare in fase operativa. 

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha sottolineato gli impegni assunti dalla Commissione europea in materia, esplicitati dalla strategia per la biodiversità, dalla strategia “Dal produttore al consumatore” e dalla nuova Politica agricola comune, ribadendo che l’Unione è pronta e intenzionata a guidare la transizione verde a livello globale.

La COP-15, la prossima conferenza delle parti che riunisce i firmatari della Convenzione sulla diversità biologica, avrà luogo in Cina nel secondo quadrimestre del 2021.

Per approfondire: la presentazione del summit e della situazione globale della biodiversità, i provvedimenti adottati, il discorso del Presidente Ursula von der Leyen

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