“Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata alla sconfitta”, di Claudio Tito

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Piemme – 2024 (€ 18.90)

Jean Monnet diceva: “L’Europa si è forgiata nelle crisi e sarà la somma delle soluzioni adottate per quelle crisi”. Proprio nelle crisi, infatti, anche in quelle più recenti, l’Europa ha mostrato il coraggio di procedere, nel proprio percorso di integrazione, in una direzione federale da cui parrebbe difficile tornare indietro. 

Rileggendo questo libro alla luce dei risultati delle elezioni europee e delle recenti elezioni americane, questa frase ha un sapore dolceamaro, a metà tra la speranza che le sfide di oggi siano il carburante per l’Europa di domani e il timore che un’UE che arranca nel definire le componenti del proprio triangolo istituzionale non sia pronta per le sfide che l’aspettano. 

Dopo lo slancio del whatever it takes, del Green Deal europeo e del Next Generation EU, l’UE si trova di fronte ad una scelta: restare “Unione di Stati” o diventare “Nazione Europa”. Dopotutto, “i sistemi democratici sono corpi vivi: non si possono affrontare le nuove crisi con gli strumenti del passato” e l’analisi del recente passato contenuto in queste pagine e degli strumenti utilizzati per far fronte alle difficoltà, può fornire una chiave di lettura per comprendere i delicati equilibri tra Paesi membri, oggi fondati su Trattati e su interessi nazionali che, se vogliono sopravvivere, devono accettare il fatto che per contare, in un mondo globalizzato e multipolare, sia necessario agire insieme.

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