
L’Unione Europea ha investito 1,25 miliardi di euro per promuovere la ricerca nell’ambito delle azioni di Marie Sklodowska-Curie (MSCA). L’obiettivo è quello di diventare la leader mondiale nell’ambito della ricerca. Si darà sostegno ai nuovi talenti, si inviterà ad una collaborazione internazionale e si cercherà di mettere sempre più in contatto la realtà sociale e la scienza.
Presso l’Università Sorbona di Parigi von der Leyen si è espressa così: “rimanere un continente in cui la libertà scientifica è tutelata, in cui il talento della ricerca è coltivato e in cui l’innovazione può prosperare”.
I nuovi finanziamenti promuovono e introducono anche un altro progetto: si tratta del progetto pilota “Scegli l’Europa per la scienza” che ha come obbiettivo quello di rendere l’Europa una meta ideale per i ricercatori, soprattutto a livello di opportunità lavorative e di carriera.
Sono state presentate due proposte di finanziamento che potrebbero essere attivate entro la fine dell’anno: la prima riguarda le reti di dottorato MSCA che prevedrebbe di assumere e formare dottorandi nel mondo accademico e in altri settori, tra cui l’industria, le imprese e le pubbliche amministrazioni. La seconda invece prevedrebbe di avvicinare la scienza al pubblico con le attività Notte europea dei ricercatori e Ricercatori nelle scuole, sottolineando l’impatto della ricerca sulla vita quotidiana dei cittadini.
Inoltre, per i ricercatori ucraini sfollati, vi sarà un sostegno attraverso delle borse di studio da parte delle azioni MSCA che stanzieranno a tale scopo 10 milioni di euro.
Sono stati fatti altri 3 inviti: il programma COFUND MSCA aiuta le organizzazioni a migliorare i propri programmi di formazione di dottorato, gli scambi di personale delle MSCA finanziano progetti collaborativi di R&I e le borse di studio post-dottorato MSCA aiutano i ricercatori ad acquisire nuove competenze, sviluppare le loro carriere e acquisire esperienza internazionale.
Attraverso il progetto “Scegli l’Europe per la scienza”, il quale offre grande sostegno ai ricercatori, l’Unione rafforza la sua ambizione di attrarre talenti che possono far progredire la ricerca scientifica.
Per approfondire: Calls Marie Curie