L’istruzione non può aspettare

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Nel quadro del suo bilancio totale per gli aiuti umanitari, la Commissione europea ha deciso di aumentare al 10% la percentuale dedicata all’istruzione nelle situazioni di emergenza e di crisi. Questo aumento conferma l’impegno della Commissione, la quale, a partire dal 2012 ha costantemente rafforzato i suoi finanziamenti in maniera consistente.

Sono esponenzialmente aumentati i paesi e i progetti che beneficiano dei finanziamenti europei per l’istruzione e la formazione di bambini e giovani nelle aree più instabili. Ad esempio, mentre nel 2012 i progetti di finanziamento a carico del bilancio umanitario riguardavano solo 6 paesi, i progetti attuali interessano un totale di 52 paesi di tutto il mondo. Nel complesso, più di 5,5 milioni di ragazze e ragazzi hanno beneficiato di questi finanziamenti per circa 265 milioni di euro dal 2016.

Tale scelta politica mira a riavvicinare i bambini alla scuola nonostante le situazioni di crisi umanitaria che vivono ogni giorno come conflitti, sfollamenti forzati, violenza, cambiamenti climatici e calamità. Dietro a questa decisione c’è l’idea che non si possano condannare intere generazioni di giovani cresciuti senza istruzione a causa delle situazioni di crisi nei loro paesi e che l’istruzione della popolazione sia un passo fondamentale nella rinascita e stabilità di un paese.

I dati parlano chiaro: sono quasi 75 milioni i bambini in età scolare che sono obbligati a interrompere la loro istruzione. Tra le persone rifugiate frequenta la scuola poco più della metà dei bambini in età scolare primaria, e meno di un quarto dei ragazzi della fascia d’età per la scuola secondaria. Solo l’1% continua o ha la possibilità di intraprendere un percorso di studi superiori.

Sono state individuate quattro priorità: migliorare l’accesso a opportunità di apprendimento per bambini e giovani, impartire istruzione e formazione di qualità, garantire la protezione dell’istruzione dagli attacchi e introdurre risposte educative rapide e innovative.

Sono anche state lanciate delle iniziative mondiali come il partenariato globale per l’istruzione e EducationCannotWait (“L’istruzione non può aspettare”).

Più informazioni qui: il comunicato stampa, i dati

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