L’azione dell’Unione Europea contro le mutilazioni genitali femminili

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L’Unione Europea sta conducendo una battaglia contro tutte le forme di violenza sessista, sia all’interno degli Stati membri sia nelle relazioni internazionali. Uno dei principali campi d’intervento è quello riguardante le mutilazioni genitali femminili. Le mutilazioni genitali femminili sono considerati crimini in tutti gli Stati membri, attraverso leggi ora maggiormente specifiche ora più generali. Nonostante sia alquanto difficile fornire un numero di vittime e donne a rischio, stime attendibili confermano che questo grave problema riguardi circa 125 milioni di vittime in tutto il mondo, di cui 500 mila nella sola Unione Europea. In ogni caso, si parla di stime e non ci sono dati disponibili per quanto riguarda la scala reale del fenomeno.

La Commissione Europea sta lavorando insieme all’Istituto Europeo per la Parità di Genere per sviluppare una comune metodologia e indicatori condivisi per stimare il rischio di mutilazioni genitali femminili. Alla base di questo lavoro risiede uno studio portato avanti dall’Università di Gand negli ultimi anni in materia di violenze di genere.

L’azione della Commissione Europea riguarda anche la comunicazione e la prevenzione: si sta finanziando – e lo si continuerà a fare in futuro – l’azione delle Organizzazioni Non Governative che si occupano direttamente di cercare di mutare le credenze ed i comportamenti delle comunità nelle quali le mutilazioni genitali femminili vengono maggiormente praticate. In particolare, l’Unione Europea sta attualmente sostenendo 15 progetti in 10 Paesi extra – UE, con uno stanziamento di circa 7 milioni di Euro, con l’obiettivo ultimo di porre fine alle mutilazioni genitali femminili.

La Commissione Europea protegge le ragazze a rischio mutilazione e le donne già vittime di queste pratiche attraverso un’azione internazionale e un aiuto diretto nel momento in cui esse giungono sul territorio europeo. Anche per incrementare quest’assistenza fondamentale, l’Unione Europea ha contribuito economicamente al Girl Summit tenutosi in Londra la scorsa estate. Il piano prevede uno stanziamento di 100 milioni di Euro nei prossimi anni al fine di promuovere e favorire sempre più la parità di genere.

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