La relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024

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L’11 settembre 2024 la Commissione Europea ha pubblicato la relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, la quale approfondisce gli obiettivi a livello energetico che l’Unione ha portato a termine durante lo scorso mandato.

Il report è di fondamentale importanza in quanto, oltre a riassumere i traguardi raggiunti dall’Unione negli scorsi anni, pianifica anche le strategie da impiegare negli anni a venire per implementare e migliorare la crescita economica e la transizione verso un’energia sempre più pulita.

La relazione esamina in dettaglio diversi punti fondamentali: ad esempio riporta che nel primo semestre del 2024 circa la metà della produzione di energia elettrica all’interno del territorio dell’Unione è derivata da fonti rinnovabili.

Inoltre, il testo fa riferimento alla significativa diminuzione dell’emissione di gas serra avvenuta nel periodo di analisi dal 1990 al 2022, equivalente circa al 32%.

In parallelo negli ultimi anni nell’Unione si è verificata una drastica diminuzione dell’importazione di gas russo, passando dal 45% nel 2021 al 18% attuale. Negli ultimi anni infatti l’Unione ha prediletto l’importazione di gas dalla Norvegia e dagli Stati Uniti.

Un’altra fondamentale riduzione riguarda la domanda di gas all’interno dell’area UE, la quale è scesa di 138 miliardi di metri cubi. Infine anche il costo del gas è gradualmente calato dopo il picco del 2022, arrivando a stabilizzarsi ad un prezzo più accessibile.

Il testo propone poi un’analisi delle energie rinnovabili e del loro impiego, rivelando che all’interno dell’Unione l’energia eolica ha superato il gas, diventando seconda per impiego solo all’energia nucleare.

L’UE conferma poi il suo appoggio all’Ucraina anche a livello energetico. Infatti, nonostante gli attacchi russi abbiano ampiamente danneggiato il sistema energetico Ucraino, l’Unione Europea ha fatto fronte a ciò sincronizzando le reti ucraine con quelle continentali europee, garantendo quindi un accesso energetico alla popolazione danneggiata.

Infine, altri punti chiave analizzati nel report concernono la necessità di responsabilizzare e tutelare i consumatori tramite misure che possano sia aiutare gli individui più vulnerabili in caso di interruzioni della fornitura, ma anche investire sul rinnovamento di alloggi e mezzi di trasporto, anche grazie all’utilizzo di fondi stanziati per sopperire a queste esigenze (come ad esempio il Fondo sociale per il clima).

La relazione richiede a tutti gli stati membri dell’Unione la consegna dei loro piani per l’energia e il clima, con la consapevolezza che essi stanno lavorando con grande attenzione nei confronti della transizione verso un più ampio utilizzo di energia pulita.

Nel corso di quest’ultimo mandato, l’Unione Europea ha dovuto contrastare difficoltà e rischi politico-energetici non indifferenti, e nonostante alcuni buoni risultati precedentemente riportati, l’UE non ha ancora raggiunto la totale efficienza in questo settore. Infatti, l’utilizzo dell’energia primaria, al momento in calo del 4.1%, dovrà raggiungere un ribasso dell’11.7% prima del 2030 così da rispettare gli standard prefissati a livello globale. Questo risultato potrà essere raggiunto tramite l’implementazione di nuove misure tra le quali ad esempio l’elettrificazione delle apparecchiature di riscaldamento, ma anche e soprattutto tramite una maggiore coesione politica e un miglior coordinamento complessivo per raggiungere piani energetici comuni sicuri e sostenibili.


Per approfondire: Stato dell’Unione dell’energia 2024: la relazione evidenzia i progressi dell’UE (europa.eu)

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