La Commissione Europea ha adottato una serie di proposte finalizzate a rendere più intensi ed efficaci gli sforzi per contrastare la corruzione sia da parte degli Stati membri sia da parte delle istituzioni comunitarie.
I documenti presentati consistono in: una Comunicazione sulla lotta alla corruzione nell’UE, una proposta di decisione istitutiva del meccanismo di Relazione anticorruzione dell’Unione Europea, una Relazione sull’attuazione della decisione quadro del Consiglio relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato e una Relazione sulle modalità di partecipazione dell’Unione Europea al Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO).
Particolarmente importante è l’istituzione della Relazione anticorruzione che sarà pubblicata a partire dal 2013 sulla base di dati forniti da fonti esistenti (OCSE, Consiglio d’Europa, Nazioni Unite) e di pareri elaborati da esperti indipendenti.
Nella Relazione troveranno spazio dati sulle dimensioni del fenomeno e sulle buone pratiche realizzate dagli Stati membri e dall’UE per contrastarlo.
Quattro cittadini dell’UE su cinque considerano la corruzione un problema grave e si stima che i reati di questa matrice costino all’economia dell’UE 120 miliardi di euro l’anno, (l’1% del PIL dell’UE).
Le conseguenze della corruzione colpiscono tutti: UE e Stati membri e si manifestano con una diminuzione dei livelli di investimento, con il non corretto funzionamento del mercato unico e con danni materiali alle finanze pubbliche.
La commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstrà ¶m ha definito le misure presentate «una parte di una risposta più ampia alle sfide che la corruzione lancia alle nostre società », sostenendo che, in una situazione in cui i quadri giuridici sono sufficientemente sofisticati per contrastare la corruzione, l’applicazione delle norme è piuttosto disomogenea e «i politici e le istanze decisionali non sono sufficientemente determinati a combattere questo reato».
Partendo da simili premesse Malmstrà ¶m ha annunciato «ulteriori iniziative quali: nuove norme per la confisca dei proventi di attività illecite, un piano su come perfezionare la raccolta di dati statistici sulla criminalità e una strategia per migliorare le indagini sui reati finanziari negli Stati membri».