La Commissione europea alla vigilia del Vertice di Hampton Court

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I documenti provenienti dalla Commissione o dal suo Presidente in qualche misura rilevanti per il vertice informale dei Capi di Stato e di Governo in corso in queste ore sono due: la Comunicazione adottata il 20 ottobre e la lettera inviata nello stesso giorno da Barroso ai Presidenti di Consiglio – Blair – e Parlamento – Borrell – nel tentativo di rilanciare il negoziato sulle prospettive finanziarie, fermo dopo il fallimento del Consiglio europeo del 16 – 17 giugno 2005.
La Commissione invita i Capi di Stato e di Governo a «modernizzare« L’Ue perchà© questa è la direzione che consentirà   di rispondere positivamente alle sfide della globalizzazione e di far recuperare ai cittadini europei la perduta fiducia nelle istituzioni comunitarie. Lavorare per la modernizzazione significa anche giocare un ruolo attivo nel dibattito sulla globalizzazione che l’Ue deve orientare e dirigere.
La riflessione sul modello sociale europeo non deve tradursi nà© nell’affannosa ricerca di un modello ideale che si adatti a tutte le situazioni, nà© nel confronto competitivo tra modelli sociali differenti; gli sforzi vanno concentrati sul mantenimento e il consolidamento dei valori comuni.
Le forze politiche e sociali devono andare oltre lo statu quo che non ha permesso di fronteggiare adeguatamente le distorsioni della crescita economica e di risolvere problemi quali la disoccupazione, la povertà   e l’ingiustizia sociale. E’ importante trovare risposte comuni a sfide comuni migliorando le capacità   attuative delle decisioni già   assunte (Strategia di Lisbona così come ridefinita dalla revisione di metà   percorso) e anche esplorando la possibilità   di nuove iniziative come ad esempio la creazione di un fondo di adeguamento alla globalizzazione o lo sviluppo di un approccio comune in materia di politica energetica.
Lo spinoso tema delle Prospettive finanziarie 2007 – 2013, la cui ingombrante presenza al Vertice è stata, come si ricorderà  , oggetto di un acceso dibattito nei giorni scorsi viene affrontato non nella Comunicazione, nel rispetto dell’Ordine del Giorno del vertice che non prevede la trattazione del tema, ma nella lettera che Barroso ha inviato a Blair e Borrell il 20 ottobre scorso.
Partendo dall’assunto che le Prospettive Finanziarie hanno un ruolo cruciale nella modernizzazione delle politiche Ue Barroso sottolinea che è «urgenza primordiale» la conclusione di un accordo entro la fine dell’anno e si augura che il Vertice rappresenti l’occasione per uno scambio di vedute aperto e sincero. Per rilanciare il negoziato Barroso formula cinque proposte concrete indicando una strada che non comporterebbe un aumento del volume complessivo del budget ma una redistribuzione diversa delle risorse a vantaggio delle politiche orientate al futuro (competitività  , politiche occupazionali,. Innovazione, ricerca, formazione).:
Per la prima delle sue proposte lo stesso Presidente Barroso ha utilizzato l’etichetta di Lisbonizaazione delle spese dell’Ue intendendo con questa espressione l’accrescimento delle risorse da destinare alla crescita e all’occupazione che dovrebbero provenire da uno stanziamento specifico di fondi nell’ambito delle spese per la coesione. Si tratterebbe, in altri termini di individuare gli investimenti che, nell’ambito della politica di coesione, aumentano la competitività   e di fare in modo che ogni Stato membro destini al questi obiettivi almeno il 60% dei fondi di coesione che riceve da Bruxelles. Viene, poi, la proposta di un Fondo di adeguamento alla globalizzazione da concepirsi come uno strumento di crisi per il sostegno degli Stati Membri in cui ristrutturazioni importanti rischiano di portare con sà© shock sociali difficili da assorbire. Le risorse di questo fondo – ancora da reperire – finanzieranno azioni di formazione «riconversione» e reinserimento lavorativo e saranno erogate sulla base di bisogni specifici e criteri molto rigidi. E’ importante fare in modo che questo fondo, una volta creato, sia gestito in maniera rigorosa e non possa essere percepito come un premio per chi non si è adeguato alla globalizzazione.
Anche in materia di riforme della politica agricola comune il Presidente della Commissione indica alcune direzioni precise- Si tratta in primo luogo di rispettare gli impegni assunti nel 2002 e, poi di continuare gli sforzi di dinamizzazione che passano attraverso il sostegno dello sviluppo rurale e la mobilizzazione in direzione di quest’ultimo dei fondi destinati al capitolo degli aiuti diretti. Tale mobilizzazione è già   avvenuta in maniera significativa per il budget 2006 in via di approvazione e se continuasse al ritmo dell’1% annuo a partire dal 2009 consentirebbe di liberare risorse per la creazione di posti di lavoro nelle comunità   rurali e per il sostegno della rete di tutela ambientale Natura 2000.
Parlando di Clausola di revisione Barroso si riferisce alla confusione che nei mesi scorsi è stata fatta tra il dibattito globale e complessivo sulla ridefinizione del bilancio comunitario e urgente necessità   di trovare un accordo sul futuro quadro finanziario. La proposta per uscire da questa pericolosa sovrapposizione è la definizione di una tabella di marcia che prevede per l’inizio del 2009 da un Libro Bianco sulla modernizzazione delle spese e delle entrate e, a partire da questo, l’apertura del negoziato per la riforma del bilancio che dovrebbe entrare in vigore nel 20014, cioè con l’avvio del quadro finanziario successivo a quello oggi in discussione.
Le ultime righe della lettera di Barroso sono dedicate al ruolo dell’Ue nel mondo, indubbiamente cruciale obiettivo per il futuro dell’Europa e sfida sulla quale è necessario trovare l’equilibrio tra competenze tradizionali e nuove responsabilità  . La proposta concreta è quella di includere il Fondo Europeo per lo Sviluppo – da sempre sottratto al controllo dell’autorità   di Bilancio Comunitaria – nel budget dell’Unione o, almeno di integrarlo nei meccanismi tradizionali di spesa esterna dell’Ue varando al contempo un regolamento interistituzionale che dia al Parlamento un ruolo forte nella definizione della politica relativa alla spesa esterna..
Le prossime ore ci diranno quanto il documento della Commissione peserà   sul tavolo della discussione e, ancora di più, quanto le proposte del presidente Barroso lasceranno il segno.
E’indubbio che Il negoziato non verrà   formalmente riavviato ad Hampton Court ma è altrettanto indubbio che senza discutere di risorse economiche ogni e qualsiasi riflessione sul modello sociale europeo rischia di tradursi nel perseguimento del risparmio anche a discapito di quella dimensione sociale che, invece, deve essere uno dei pilastri della costruzione della cittadinanza europea.

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